NELLA FOTO GIUSEPPE MESSINA
L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato con voto unanime la legge che stabilisce misure urgenti per il rilancio del settore ittico e l’abbattimento del costo del carburante, aumentato a dismisura negli ultimi anni. Il provvedimento per l’anno finanziario 2008 prevede aiuti in regime ‘de minimis’ pari a circa 12 milioni e 500mila euro in favore delle imprese di pesca iscritte nei compartimenti marittimi siciliani a parziale copertura delle spese sostenute per il consumo di carburante dal 2007 al 2008. Le risorse stanziate saranno erogabili attraverso il “fermo d’emergenza temporaneo”. La compensazione sarà rapportata ai parametri economici stabiliti per l’applicazione del fondo europeo per la pesca (FEP), in favore di ciascun membro dell’equipaggio, imbarcato dalla data di inizio dell’interruzione tecnica, al quale sarà garantita una indennità giornaliera pari al minimo monetario previsto dal contratto nazionale di lavoro. Vengono con la stessa legge compensate le spese per il funzionamento e la manutenzione del blue box, la cui installazione è stata resa obbligatoria dalle nuove norme per la sicurezza a garanzia delle condizioni di lavoro a bordo dei natanti. “Si tratta – commenta Giuseppe Messina, segretario regionale UGL PESCA – di una norma organica che dà risposte concrete alle imprese ittiche e sostegno ai redditi dei pescatori. La legge regionale contiene interessanti misure per la “tracciabilità” del pescato, allo scopo di garantire la sicurezza alimentare dei consumatori. Infatti, il prodotto ittico - prosegue Messina - potrà essere venduto solo se reca in etichetta o sui cartelli espositivi la denominazione commerciale della specie, del metodo di produzione e della zona di cattura. Inoltre, per supportare le politiche di tutela dell’ambiente marino e dell’acquacoltura, il provvedimento stabilisce il monitoraggio periodico della qualità delle acque e degli ambienti marini. Viene, inoltre, istituito l’Osservatorio della pesca, a cui sono stati assegnati 100mila euro come contributo per la sua attività con il compito di redigere un report annuale sulla situazione generale del settore ittico e dell’acquacoltura. Il provvedimento però - conclude Messina – è carente e lascia perplessi perché a fianco di seri provvedimenti di sostegno al reddito dei pescatori mancano interventi a sostegno della formazione e riqualificazione del personale imbarcato e operante a terra su temi scottanti come quello della sicurezza sul lavoro, nonché la previsione di misure di politica attiva per il reinserimento dei lavoratori interessati da provvedimenti di fuoriuscita dal mercato del lavoro.
L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato con voto unanime la legge che stabilisce misure urgenti per il rilancio del settore ittico e l’abbattimento del costo del carburante, aumentato a dismisura negli ultimi anni. Il provvedimento per l’anno finanziario 2008 prevede aiuti in regime ‘de minimis’ pari a circa 12 milioni e 500mila euro in favore delle imprese di pesca iscritte nei compartimenti marittimi siciliani a parziale copertura delle spese sostenute per il consumo di carburante dal 2007 al 2008. Le risorse stanziate saranno erogabili attraverso il “fermo d’emergenza temporaneo”. La compensazione sarà rapportata ai parametri economici stabiliti per l’applicazione del fondo europeo per la pesca (FEP), in favore di ciascun membro dell’equipaggio, imbarcato dalla data di inizio dell’interruzione tecnica, al quale sarà garantita una indennità giornaliera pari al minimo monetario previsto dal contratto nazionale di lavoro. Vengono con la stessa legge compensate le spese per il funzionamento e la manutenzione del blue box, la cui installazione è stata resa obbligatoria dalle nuove norme per la sicurezza a garanzia delle condizioni di lavoro a bordo dei natanti. “Si tratta – commenta Giuseppe Messina, segretario regionale UGL PESCA – di una norma organica che dà risposte concrete alle imprese ittiche e sostegno ai redditi dei pescatori. La legge regionale contiene interessanti misure per la “tracciabilità” del pescato, allo scopo di garantire la sicurezza alimentare dei consumatori. Infatti, il prodotto ittico - prosegue Messina - potrà essere venduto solo se reca in etichetta o sui cartelli espositivi la denominazione commerciale della specie, del metodo di produzione e della zona di cattura. Inoltre, per supportare le politiche di tutela dell’ambiente marino e dell’acquacoltura, il provvedimento stabilisce il monitoraggio periodico della qualità delle acque e degli ambienti marini. Viene, inoltre, istituito l’Osservatorio della pesca, a cui sono stati assegnati 100mila euro come contributo per la sua attività con il compito di redigere un report annuale sulla situazione generale del settore ittico e dell’acquacoltura. Il provvedimento però - conclude Messina – è carente e lascia perplessi perché a fianco di seri provvedimenti di sostegno al reddito dei pescatori mancano interventi a sostegno della formazione e riqualificazione del personale imbarcato e operante a terra su temi scottanti come quello della sicurezza sul lavoro, nonché la previsione di misure di politica attiva per il reinserimento dei lavoratori interessati da provvedimenti di fuoriuscita dal mercato del lavoro.
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