Sottoscritto preso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, alla presenza del sottosegretario Sen. Pasquale Viespoli, delle parti datoriali e di quelle sociali, un accordo governativo per l’utilizzo della somma complessiva di 10 milioni di Euro finalizzata alla cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga nel settore della pesca nel limite delle risorse di cui all’art.2, comma 521, della legge 24 dicembre 2007, n.244; come integrato dal’art.4 ter del decreto legge 3 giugno 2008, n97, convertito con modificazioni dalla legge 2 agosto 2008, n.129.
E’ il risultato di una incisiva azione condotta da UGL Agroalimentare Settore Pesca in tutti i tavoli istituzionali, politici e tecnici – dichiara Paolo Mattei, Segretario nazionale – che ha contribuito all’estensione dell’ammortizzatore sociale in deroga al settore della pesca, da sempre escluso. La CIGS in deroga – conclude Mattei – è destinata al personale imbarcato, dipendente e soci lavoratori di cui alla legge n.142/2001 delle imprese di pesca interessate dallo stato di crisi che ha colpito il settore e che applichino il CCNL dell’8 marzo 2005.
UGL Agroalimentare Settore Pesca – dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale siciliano – esprime soddisfazione per l’importante risultato raggiunto a livello ministeriale con la sottoscrizione di un “Verbale di accordo” che riconosce i benefici del trattamento straordinario di integrazione salariale a quei pescatori interessati da periodi di sospensione dal lavoro e, comunque, per un periodo non superiore al numero di giornate retribuite nel corso dell’anno precedente.
E’ un risultato storico – prosegue Messina – che evidenzia in maniera inconfutabile il grande impegno profuso da UGL per contribuire, in maniera concreta e fattiva, alla modernizzazione della pesca italiana. Il cambiamento radicale nel settore della pesca – conclude il segretario UGL PESCA SICILIA - dovrà necessariamente passare attraverso: la salvaguardia dei posti di lavoro, anche utilizzando strumenti il sostegno al reddito; il miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza a bordo dei natanti ed a terra negli impianti; la riorganizzazione della materia contrattuale in scadenza secondo un modello innovativo che pensi, con diverse velocità, al governo della pesca industriale rispetto a quella artigianale ed introduca politiche di reimpiego sul modello del “Welfare to work”; in ultimo, alla formazione continua, secondo l’impostazione “Working in progress”, a garanzia di standard di qualità accettabili per i lavoratori dell’intero comparto.
E’ il risultato di una incisiva azione condotta da UGL Agroalimentare Settore Pesca in tutti i tavoli istituzionali, politici e tecnici – dichiara Paolo Mattei, Segretario nazionale – che ha contribuito all’estensione dell’ammortizzatore sociale in deroga al settore della pesca, da sempre escluso. La CIGS in deroga – conclude Mattei – è destinata al personale imbarcato, dipendente e soci lavoratori di cui alla legge n.142/2001 delle imprese di pesca interessate dallo stato di crisi che ha colpito il settore e che applichino il CCNL dell’8 marzo 2005.
UGL Agroalimentare Settore Pesca – dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale siciliano – esprime soddisfazione per l’importante risultato raggiunto a livello ministeriale con la sottoscrizione di un “Verbale di accordo” che riconosce i benefici del trattamento straordinario di integrazione salariale a quei pescatori interessati da periodi di sospensione dal lavoro e, comunque, per un periodo non superiore al numero di giornate retribuite nel corso dell’anno precedente.
E’ un risultato storico – prosegue Messina – che evidenzia in maniera inconfutabile il grande impegno profuso da UGL per contribuire, in maniera concreta e fattiva, alla modernizzazione della pesca italiana. Il cambiamento radicale nel settore della pesca – conclude il segretario UGL PESCA SICILIA - dovrà necessariamente passare attraverso: la salvaguardia dei posti di lavoro, anche utilizzando strumenti il sostegno al reddito; il miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza a bordo dei natanti ed a terra negli impianti; la riorganizzazione della materia contrattuale in scadenza secondo un modello innovativo che pensi, con diverse velocità, al governo della pesca industriale rispetto a quella artigianale ed introduca politiche di reimpiego sul modello del “Welfare to work”; in ultimo, alla formazione continua, secondo l’impostazione “Working in progress”, a garanzia di standard di qualità accettabili per i lavoratori dell’intero comparto.
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