Si trova ancora nel porto maltese de La Valletta il motopesca "Maria Salvatrice" di Portopalo di Capo Passero (SR), bloccato dalle autorità maltesi nel primo pomeriggio di ieri.
Il sequestro dell’equipaggio del “Maria Salvatrice” iscritta presso L'ASSOCIAZIONE PESCATORI SAN FRANCESCO DI PAOLA di Porto Palo di Capo Passero – dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Sicilia Pesca – è un atto grave per il danno che ne deriva in termini economici e sociali alle famiglie dei pescatori, nonché all’Associazione.
Le modalità del sequestro e le motivazioni addotte dalle autorità maltesi non ci convincono – prosegue Messina – il motopesca si trovava in transito nelle acque territoriali maltesi. In queste ore i marittimi subiranno un processo per direttissima che li tratterrà almeno altri 10/15 giorni a Malta.
Per Ugl Sicilia il sequestro del motopesca siracusano – dichiara il Segretario Generale Giovanni Condorelli – appare come una ritorsione perpetrata dal Governo Maltese a danno dei pescatori siciliani. Soltanto 2 mesi fa tra Italia e Malta si arrivò allo scontro diplomatico quando un gommone di 66 disperati fu soccorso dalle autorità maltesi, le quali anziché trasportarli nel porto di La Valletta, si diressero a Lampedusa, provocando la reazione di diniego allo sbarco del governo italiano. Ugl Sicilia chiede l’intervento del presidente Lombardo affinchè si faccia promotore verso il governo nazionale di un’azione di sensibilizzazione presso le autorità maltesi e l’Unione Europea per il rilascio immediato del motopesca senza ulteriori aggravi per i pescatori imbarcati. Servono regole certe all’interno dell’UE, la pesca mediterranea non può continuare ad essere abbandonata a se stessa.
Il sequestro dell’equipaggio del “Maria Salvatrice” iscritta presso L'ASSOCIAZIONE PESCATORI SAN FRANCESCO DI PAOLA di Porto Palo di Capo Passero – dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Sicilia Pesca – è un atto grave per il danno che ne deriva in termini economici e sociali alle famiglie dei pescatori, nonché all’Associazione.
Le modalità del sequestro e le motivazioni addotte dalle autorità maltesi non ci convincono – prosegue Messina – il motopesca si trovava in transito nelle acque territoriali maltesi. In queste ore i marittimi subiranno un processo per direttissima che li tratterrà almeno altri 10/15 giorni a Malta.
Per Ugl Sicilia il sequestro del motopesca siracusano – dichiara il Segretario Generale Giovanni Condorelli – appare come una ritorsione perpetrata dal Governo Maltese a danno dei pescatori siciliani. Soltanto 2 mesi fa tra Italia e Malta si arrivò allo scontro diplomatico quando un gommone di 66 disperati fu soccorso dalle autorità maltesi, le quali anziché trasportarli nel porto di La Valletta, si diressero a Lampedusa, provocando la reazione di diniego allo sbarco del governo italiano. Ugl Sicilia chiede l’intervento del presidente Lombardo affinchè si faccia promotore verso il governo nazionale di un’azione di sensibilizzazione presso le autorità maltesi e l’Unione Europea per il rilascio immediato del motopesca senza ulteriori aggravi per i pescatori imbarcati. Servono regole certe all’interno dell’UE, la pesca mediterranea non può continuare ad essere abbandonata a se stessa.
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