La crisi economica che porterà circa 100 mila lavoratori siciliani a dovere utilizzare, nei primi 9 mesi del 2009, l’ammortizzatore sociale come parziale ristoro al reddito, non risparmia neanche la rappresentanza degli armatori della pesca di Mazara del Vallo, dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Sicilia Pesca. La struttura associativa fondata più di 40 anni fa e che ha difeso le istanze delle società di armamento lungo quasi mezzo secolo, contribuendo con la continua azione di coordinamento e programmazione a garantire livelli di reddito, attraverso il contratto alla parte, a migliaia di pescatori mazaresi e nord-africani, supportando nel anche i servizi essenziali, è in crisi. La crisi – prosegue Messina - non è solo contingente, legata cioè al momento generale, ma strutturale perché priva di programmazione e di stimolo per il rilancio del settore.
Da qualche tempo è maturato un orientamento verso l’esternalizzazione di alcuni servizi, peraltro essenziali, con il risultato- ad avviso di Ugl Sicilia Pesca - di provocare il licenziamento di personale specializzato ed operante da almeno 20 anni nella struttura, peraltro indebolita, da scellerate scelte del recente passato che hanno visto l’esternalizzazione di altri servizi con conseguenze che sono visibili agli occhi di tutti gli operatori del settore, una Associazione indebolita e priva di ruolo partecipativo; la preoccupazione – conclude Messina – è che in questo ulteriore caos organizzativo ne facciano le spese i lavoratori della struttura associativa ma anche i tanti pescatori che usufruendo dei servizi della stessa si troverebbero nella necessità di dovere spendere di più per trovare altrove i servizi essenziali e previsti per legge.
Per Giovanni Condorelli, Segretario Regionale Ugl Sicilia, la pesca mazarese abbisogna di una leadership forte che garantisca con un piano strategico di rilancio del settore la ripresa dell’economia intorno alla pesca per garantire i circa 2.000 pescatori mazaresi e nord-africani nonché gli addetti lungo la filiera ittica. L’imminente nascita del Mercato ittico e la presenza di una Organizzazione dei produttori rappresentano un auspicio per la rinascita della pesca, il coordinamento, in questa fase delicata dell’economia, di una struttura super partes, può rappresentare la garanzia di obiettivi certi e generali. Per Ugl Sicilia la ripresa del comparto dovrà passare necessariamente per il rispetto delle regole del Libro Verde sulla pesca, della fatturazione del prodotto, del rispetto del minimo monetario garantito ai pescatori, del rispetto degli istituti previsti nel nuovo CCNL in corso di approvazione a Roma, della sicurezza a bordo dei natanti da pesca, ma soprattutto della applicazione del regime di controlli a monte ed a valle lungo la filiera a garanzia di un prodotto di qualità e identificabile che possa giustificare un prezzo superiore al consumo a garanzia della salubrità per il consumatore finale.
Da qualche tempo è maturato un orientamento verso l’esternalizzazione di alcuni servizi, peraltro essenziali, con il risultato- ad avviso di Ugl Sicilia Pesca - di provocare il licenziamento di personale specializzato ed operante da almeno 20 anni nella struttura, peraltro indebolita, da scellerate scelte del recente passato che hanno visto l’esternalizzazione di altri servizi con conseguenze che sono visibili agli occhi di tutti gli operatori del settore, una Associazione indebolita e priva di ruolo partecipativo; la preoccupazione – conclude Messina – è che in questo ulteriore caos organizzativo ne facciano le spese i lavoratori della struttura associativa ma anche i tanti pescatori che usufruendo dei servizi della stessa si troverebbero nella necessità di dovere spendere di più per trovare altrove i servizi essenziali e previsti per legge.
Per Giovanni Condorelli, Segretario Regionale Ugl Sicilia, la pesca mazarese abbisogna di una leadership forte che garantisca con un piano strategico di rilancio del settore la ripresa dell’economia intorno alla pesca per garantire i circa 2.000 pescatori mazaresi e nord-africani nonché gli addetti lungo la filiera ittica. L’imminente nascita del Mercato ittico e la presenza di una Organizzazione dei produttori rappresentano un auspicio per la rinascita della pesca, il coordinamento, in questa fase delicata dell’economia, di una struttura super partes, può rappresentare la garanzia di obiettivi certi e generali. Per Ugl Sicilia la ripresa del comparto dovrà passare necessariamente per il rispetto delle regole del Libro Verde sulla pesca, della fatturazione del prodotto, del rispetto del minimo monetario garantito ai pescatori, del rispetto degli istituti previsti nel nuovo CCNL in corso di approvazione a Roma, della sicurezza a bordo dei natanti da pesca, ma soprattutto della applicazione del regime di controlli a monte ed a valle lungo la filiera a garanzia di un prodotto di qualità e identificabile che possa giustificare un prezzo superiore al consumo a garanzia della salubrità per il consumatore finale.
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