Anche l’Ufficio Pari opportunità UGL Sicilia celebra la giornata internazionale contro la violenza contro le donne
La Responsabile regionale dell’Ufficio Pari opportunità UGL Sicilia-Gianna Di Martino (nella foto) ha partecipato in data 25/11/2009 al convegno sulla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, patrocinato da Regione Sicilia,Consigliera regionale di parità,Associazione italiana UDI,E Provincia di Ragusa, che si terrà a Ragusa presso il Palazzo della Provincia, e vede tra i relatori la prof.ssa Simona Tuliozzi(docente dell’Università Tor Vergata di Roma) che presenterà il suo ultimo libro”0719 Ultimo atto”sui temi della violenza.
La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne venne istituita con la risoluzione 54/134 dell’Onu nel 1999, invitando governi, organizzazioni governative e non governative, media e società civile a sensibilizzare sulla violenza di genere le società. In particolare, è stato scelto il 25 novembre poiché è la data in cui vennero uccise le tre sorelle Mirabal, assassinate nel 1960 nella Repubblica Dominicana per il loro impegno politico contro l’allora dittatore Trujillo.Tale data è diventata così il simbolo dell’atto d’accusa della società civile nei confronti del fenomeno, purtroppo ancora in crescita, della violenza sulle donne. Iniziative in tutto il mondo celebreranno la Giornata internazionale perché ovunque sono milioni le vittime di aggressioni e soprusi:un continuo: un continuo “femminicidio” da un termine coniato recentemente.
La giornata di domani ci permetterà ancora una volta di sottolineare l’importanza per le donne del diritto ad essere tutelate dalla Legge sempre e ovunque,ama anche da una vera e propria rivoluzione culturale che va implementata ed amplificata il più possibile,a partire dai luoghi più “frequentati” dalle donne ma dove purtroppo si subisce più facilmente violenza: la famiglia patriarcale,dove si consuma la percentuale più alta delle violenze sulle donne, e poi i luoghi di lavoro, dove regnano precarietà, bassi salari, mobbing,discriminazione,licenziamenti, tutti attacchi che mirano a fare arretrare le donne verso il vecchio modello di “angelo del focolare”,impedendo loro di esprimere la propria soggettività e la propria specificità, costringendole a rinunciare all’indipendenza economica che è il primo strumento per uscire dalla violenza femminile.
La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne venne istituita con la risoluzione 54/134 dell’Onu nel 1999, invitando governi, organizzazioni governative e non governative, media e società civile a sensibilizzare sulla violenza di genere le società. In particolare, è stato scelto il 25 novembre poiché è la data in cui vennero uccise le tre sorelle Mirabal, assassinate nel 1960 nella Repubblica Dominicana per il loro impegno politico contro l’allora dittatore Trujillo.Tale data è diventata così il simbolo dell’atto d’accusa della società civile nei confronti del fenomeno, purtroppo ancora in crescita, della violenza sulle donne. Iniziative in tutto il mondo celebreranno la Giornata internazionale perché ovunque sono milioni le vittime di aggressioni e soprusi:un continuo: un continuo “femminicidio” da un termine coniato recentemente.
La giornata di domani ci permetterà ancora una volta di sottolineare l’importanza per le donne del diritto ad essere tutelate dalla Legge sempre e ovunque,ama anche da una vera e propria rivoluzione culturale che va implementata ed amplificata il più possibile,a partire dai luoghi più “frequentati” dalle donne ma dove purtroppo si subisce più facilmente violenza: la famiglia patriarcale,dove si consuma la percentuale più alta delle violenze sulle donne, e poi i luoghi di lavoro, dove regnano precarietà, bassi salari, mobbing,discriminazione,licenziamenti, tutti attacchi che mirano a fare arretrare le donne verso il vecchio modello di “angelo del focolare”,impedendo loro di esprimere la propria soggettività e la propria specificità, costringendole a rinunciare all’indipendenza economica che è il primo strumento per uscire dalla violenza femminile.
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