In Sicilia molte aziende stanno disattendendo le aspettative di sviluppo delle attività economiche e di crescita dell'occupazione, e la FIAT di Termini Imerese rappresenta, per l'Ugl metalmeccanici il vessillo di questa vertenza.
L'Ugl ritiene che solo con un’inversione di tendenza si potrà ridurre il rischio concreto di rimanere tra le prime regioni in Europa per densità di disoccupazione e di sfruttamento, nonostante la Sicilia abbia, negli anni, potuto usufruire, in quantità e in qualità, di diversi tipi d’incentivi pubblici.Se nel prossimo incontro, con il Governo, il quale si terrà il 22 dicembre alle 16,00 a Palazzo Chigi con CGIL, CISL, UIL e UGL dove il Lingotto presentera' ufficialmente il piano industriale dopo la fusione con Chrysler, la FIAT ratificasse l’intenzione di cambiare l’attuale missione produttiva dello stabilimento di Termini Imerese, senza tenere conto delle prospettive di vita dello stesso e senza considerare il destino dell’indotto, i siciliani si sentirebbero ancora una volta derubati delle proprie risorse e delle proprie speranze.Infatti, le politiche di delocalizzazione e di riorganizzazione strutturale stanno riguardando molte altre aziende siciliane, e poiché in questo periodo il fenomeno si sta acuendo, l'Ugl chiede se l’osannata opportunità fornita dalla crisi mondiale non significhi abbandonare la Regione in vista della sua uscita dall’obiettivo 1 (nel 2013, dopo decenni di finanziamenti a pioggia, non sarebbero previsti ulteriori sostegni economici da destinare alla Sicilia da parte dell’Unione Europea).Oltre alle tute blu della FIAT, si trovano in difficoltà anche i lavoratori della Fincantieri, della Selital, della Sirti, della Sielte, della SAT e non si è ancora conclusa la vertenza che riguarda il polo tecnologico della cosiddetta “Etna Valley”.Per tanto, in occasione dello SCIOPERO GENERALE REGIONALE, l’UGL Metalmeccanici porterà in piazza le vertenze chiave che riguardano tutta la Sicilia e manifesterà a Termini Imerese, giorno 14 dicembre 2009 - ore 10, a sostegno dei lavoratori della FIAT.
L'Ugl ritiene che solo con un’inversione di tendenza si potrà ridurre il rischio concreto di rimanere tra le prime regioni in Europa per densità di disoccupazione e di sfruttamento, nonostante la Sicilia abbia, negli anni, potuto usufruire, in quantità e in qualità, di diversi tipi d’incentivi pubblici.Se nel prossimo incontro, con il Governo, il quale si terrà il 22 dicembre alle 16,00 a Palazzo Chigi con CGIL, CISL, UIL e UGL dove il Lingotto presentera' ufficialmente il piano industriale dopo la fusione con Chrysler, la FIAT ratificasse l’intenzione di cambiare l’attuale missione produttiva dello stabilimento di Termini Imerese, senza tenere conto delle prospettive di vita dello stesso e senza considerare il destino dell’indotto, i siciliani si sentirebbero ancora una volta derubati delle proprie risorse e delle proprie speranze.Infatti, le politiche di delocalizzazione e di riorganizzazione strutturale stanno riguardando molte altre aziende siciliane, e poiché in questo periodo il fenomeno si sta acuendo, l'Ugl chiede se l’osannata opportunità fornita dalla crisi mondiale non significhi abbandonare la Regione in vista della sua uscita dall’obiettivo 1 (nel 2013, dopo decenni di finanziamenti a pioggia, non sarebbero previsti ulteriori sostegni economici da destinare alla Sicilia da parte dell’Unione Europea).Oltre alle tute blu della FIAT, si trovano in difficoltà anche i lavoratori della Fincantieri, della Selital, della Sirti, della Sielte, della SAT e non si è ancora conclusa la vertenza che riguarda il polo tecnologico della cosiddetta “Etna Valley”.Per tanto, in occasione dello SCIOPERO GENERALE REGIONALE, l’UGL Metalmeccanici porterà in piazza le vertenze chiave che riguardano tutta la Sicilia e manifesterà a Termini Imerese, giorno 14 dicembre 2009 - ore 10, a sostegno dei lavoratori della FIAT.
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