Martedì 22 u.s. alle 16.30, ha avuto luogo a palazzo Chigi l'incontro tra il governo, i vertici della Fiat e le parti sociali per discutere del piano industriale del Lingotto. Per l'esecutivo erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, i ministri dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, del Welfare, Maurizio Sacconi, dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e degli Affari Regionali, Raffaele Fitto. Per la Fiat l'ad Sergio Marchionne e il capo delle relazioni industriali Paolo Rebaudengo. Per l'Ugl erano presenti, il Segretario Nazionale dei metalmeccanici Giovanni Centrella e il Segretario Confederale Cristina Ricci. Al tavolo erano presenti anche il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo e l'assessore all'Industria, Marco Venturi.
Non siamo soddisfatti di questo piano industriale soprattutto perche’ prevede la chiusura di Termini Imerese”. Lo ha detto Cristina Ricci, segretario confederale dell’Ugl al termine dell’incontro con la Fiat e il Governo a palazzo Chigi. Al Sud, ha aggiunto la sindacalista, “c’e’ una problematica di politica industriale, c’e’ un problema con le infrastrutture e un problema di responsabilita’ dell’impresa. Fiat - ha concluso - non puo’ abbandonare la produzione in Italia e soprattutto in quei luoghi dove e’ piu’ difficile fare produzione industriale”.
Finalmente – dichiara Giovanni Condorelli Segretario UGL Sicilia (nella foto)_ sappiamo realmente qual e' la posizione della Fiat nei confronti dello stabilimento di Termini Imerese. L'azienda torinese ha presentato un grosso piano industriale che prevede il rilancio dell'azienda con grossi investimenti in Italia e nel mondo dimenticandosi solo di Termini Imerese. Come sindacato non possiamo accettarlo perche' crediamo che a Termini Imerese bisogna continuare a produrre automobili, ed ad investire in innovazione e ricerca per non disperdere il patrimonio di risorse umane, occupazionali e di conoscenza .
Non siamo soddisfatti di questo piano industriale soprattutto perche’ prevede la chiusura di Termini Imerese”. Lo ha detto Cristina Ricci, segretario confederale dell’Ugl al termine dell’incontro con la Fiat e il Governo a palazzo Chigi. Al Sud, ha aggiunto la sindacalista, “c’e’ una problematica di politica industriale, c’e’ un problema con le infrastrutture e un problema di responsabilita’ dell’impresa. Fiat - ha concluso - non puo’ abbandonare la produzione in Italia e soprattutto in quei luoghi dove e’ piu’ difficile fare produzione industriale”.
Finalmente – dichiara Giovanni Condorelli Segretario UGL Sicilia (nella foto)_ sappiamo realmente qual e' la posizione della Fiat nei confronti dello stabilimento di Termini Imerese. L'azienda torinese ha presentato un grosso piano industriale che prevede il rilancio dell'azienda con grossi investimenti in Italia e nel mondo dimenticandosi solo di Termini Imerese. Come sindacato non possiamo accettarlo perche' crediamo che a Termini Imerese bisogna continuare a produrre automobili, ed ad investire in innovazione e ricerca per non disperdere il patrimonio di risorse umane, occupazionali e di conoscenza .
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