CCNL della Mobilità:19 febbraio 2010 sciopero nazionale di 4 ore degli addetti al trasporto locale, ferroviario e servizi
Le Segreterie Nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Faisa, Fast hanno proclamato per il prossimo 19 febbraio lo sciopero di 4 ore di tutto il personale addetto al trasporto pubblico locale, alle attività ferroviarie e ai servizi accessori e di supporto alle stesse.
Contestualmente alla dichiarazione di sciopero, le Segreterie Nazionali hanno altresì richiesto un nuovo intervento nella vertenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Le due iniziative sono state assunte dalle Organizzazioni Sindacali a seguito della valutazione largamente insoddisfacente sullo stato del negoziato per il nuovo “CCNL della Mobilità per gli addetti al trasporto locale, ferroviario e servizi” avviato fin dal 15 giugno scorso, successivamente al protocollo definito dalle parti il 30 aprile 2009 presso lo stesso Ministero.
Tale valutazione è sostanzialmente riconducibile a:
· nonostante alcuni marginali avanzamenti, comunque tuttora incerti, registrati nel corso degli ultimi giorni, permangono notevoli distanze di merito su tutti i quattro capitoli individuati nel Protocollo Ministeriale (“campo di applicazione”, “sistema delle relazioni industriali”, “mercato del lavoro” e “decorrenza”) ed oggetto di questa prima fase di negoziato;
· nel frattempo, l’abnorme dilatazione dei tempi del negoziato:
- sta privando il lavoro nel trasporto locale e nelle attività ferroviarie di una strumentazione contrattuale idonea alla tutela di trattamenti e diritti rispetto ai processi di riassetto e configurazione dei due settori e delle imprese che vi operano;
- impedisce di dare tuttora compiuta risposta alle numerose situazioni in cui, nel trasporto locale e nei servizi di supporto alle attività ferroviarie, seppure per ragioni diverse, non trovano ancora piena applicazione nemmeno le parti economiche, riferite all’anno 2008, definite il 30 aprile 2009 in sede ministeriale;
- ritarda in modo insostenibile, in quanto tuttora nemmeno affrontata, la definizione degli adeguamenti salariali nell’arco di vigenza del nuovo CCNL.
Il nuovo CCNL rimane un obiettivo irrinunciabile rispetto alle trasformazioni prodotte dalle liberalizzazioni, dai rapporti con la committenza pubblica e con le aziende pubbliche, dall’ingresso nel mercato di settore di nuovi soggetti imprenditoriali. In tale contesto, la perdurante presenza di più regolazioni contrattuali collettive può rappresentare elemento strumentale per alimentare surrettiziamente le distorsioni dell’attuale quadro regolatorio.
Distorsioni rispetto alle quali, alla luce delle novità legislative introdotte dal Parlamento nel corso dello scorso anno, sia nel trasporto pubblico locale che nel trasporto ferroviario continuano peraltro a mancare gli elementi legislativi fondamentali di “clausola sociale” di cui il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si sarebbe dovuto fare promotore nell’ambito degli impegni assunti con il Protocollo del 30 aprile 2009. Tale carenza rende oggi ancora più evidenti i pesanti rischi ai quali è esposto il lavoro del settore in termini di dumping e destrutturazione contrattuale. Lo sciopero del 19 febbraio e la richiesta di intervento del Governo rappresentano due decisioni imposte dai risultati finora inconsistenti che, purtroppo, la trattativa contrattuale registra.
Entrambe queste decisioni puntano a dare impulso ed intensità ad un negoziato che, altrimenti, sembra destinato a non produrre nulla e a ritardare le risposte contrattuali di cui il lavoro ha diritto.
L’ampia e convinta adesione della categoria allo sciopero del 19 febbraio è indispensabile per sostenere questo obiettivo, per accelerare il negoziato, per dare ancora maggiore forza al Sindacato nel corso della trattativa.
Contestualmente alla dichiarazione di sciopero, le Segreterie Nazionali hanno altresì richiesto un nuovo intervento nella vertenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Le due iniziative sono state assunte dalle Organizzazioni Sindacali a seguito della valutazione largamente insoddisfacente sullo stato del negoziato per il nuovo “CCNL della Mobilità per gli addetti al trasporto locale, ferroviario e servizi” avviato fin dal 15 giugno scorso, successivamente al protocollo definito dalle parti il 30 aprile 2009 presso lo stesso Ministero.
Tale valutazione è sostanzialmente riconducibile a:
· nonostante alcuni marginali avanzamenti, comunque tuttora incerti, registrati nel corso degli ultimi giorni, permangono notevoli distanze di merito su tutti i quattro capitoli individuati nel Protocollo Ministeriale (“campo di applicazione”, “sistema delle relazioni industriali”, “mercato del lavoro” e “decorrenza”) ed oggetto di questa prima fase di negoziato;
· nel frattempo, l’abnorme dilatazione dei tempi del negoziato:
- sta privando il lavoro nel trasporto locale e nelle attività ferroviarie di una strumentazione contrattuale idonea alla tutela di trattamenti e diritti rispetto ai processi di riassetto e configurazione dei due settori e delle imprese che vi operano;
- impedisce di dare tuttora compiuta risposta alle numerose situazioni in cui, nel trasporto locale e nei servizi di supporto alle attività ferroviarie, seppure per ragioni diverse, non trovano ancora piena applicazione nemmeno le parti economiche, riferite all’anno 2008, definite il 30 aprile 2009 in sede ministeriale;
- ritarda in modo insostenibile, in quanto tuttora nemmeno affrontata, la definizione degli adeguamenti salariali nell’arco di vigenza del nuovo CCNL.
Il nuovo CCNL rimane un obiettivo irrinunciabile rispetto alle trasformazioni prodotte dalle liberalizzazioni, dai rapporti con la committenza pubblica e con le aziende pubbliche, dall’ingresso nel mercato di settore di nuovi soggetti imprenditoriali. In tale contesto, la perdurante presenza di più regolazioni contrattuali collettive può rappresentare elemento strumentale per alimentare surrettiziamente le distorsioni dell’attuale quadro regolatorio.
Distorsioni rispetto alle quali, alla luce delle novità legislative introdotte dal Parlamento nel corso dello scorso anno, sia nel trasporto pubblico locale che nel trasporto ferroviario continuano peraltro a mancare gli elementi legislativi fondamentali di “clausola sociale” di cui il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si sarebbe dovuto fare promotore nell’ambito degli impegni assunti con il Protocollo del 30 aprile 2009. Tale carenza rende oggi ancora più evidenti i pesanti rischi ai quali è esposto il lavoro del settore in termini di dumping e destrutturazione contrattuale. Lo sciopero del 19 febbraio e la richiesta di intervento del Governo rappresentano due decisioni imposte dai risultati finora inconsistenti che, purtroppo, la trattativa contrattuale registra.
Entrambe queste decisioni puntano a dare impulso ed intensità ad un negoziato che, altrimenti, sembra destinato a non produrre nulla e a ritardare le risposte contrattuali di cui il lavoro ha diritto.
L’ampia e convinta adesione della categoria allo sciopero del 19 febbraio è indispensabile per sostenere questo obiettivo, per accelerare il negoziato, per dare ancora maggiore forza al Sindacato nel corso della trattativa.
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