In Sicilia, si sta verificando, purtroppo, cio’ che da anni l’UGL Metalmeccanici denuncia in modo forte e chiaro. L’allarme e’ stato, pero’, ignorato negli anni dai governi siciliani, forse perche’ distratti dagli affari interni di partito e dagli scontri per il potere. Ovvero, le piu’ importanti aziende stanno delocalizzando verso le aree a basso costo nonostante i vari contributi e finanziamenti pubblici ricevuti negli anni e a ridosso della probabile uscita della regione dal sostegno da parte della comunità europea. Eppure, anche di recente abbiamo rilanciato una nostra proposta per la realizzazione di una norma che vincoli le aziende al territorio a fronte di aiuti pubblici ricevuti. I casi piu’ eclatanti nella Sicilia occidentale riguardano la chiusura annunciata dello stabilimento FIAT di Termini Imerese e la dirottazione dei lavori di ristrutturazione delle navi Tirrenia, affidate originariamente a Fincantieri Palermo, verso i cantieri croati che si sono aggiudicati l’appalto a ribasso. Se la FIAT non rivedesse i suoi piani andrebbero persi circa 2000 posti di lavoro. Per quanto riguarda Fincantieri, la privazione di mesi di produzione dovuta al rimessaggio della nave Ignazio Florio presso un cantiere privato in Croazia, peggiorerebbe la situazione all’interno dei Cantieri navali di Palermo gia’ provata dalla cassa integrazione. I licenziamenti sono stati annunciati anche dalla Sielte, gruppo delle installazioni telefoniche. 550 esuberi a livello nazionale, di cui circa 150 in Sicilia. Seguono i 230 esuberi annunciati su Palermo da parte di Italtel. Per queste aziende sono stati programmati scioperi e iniziative a difesa dell’occupazione. Per Fiat, oltre allo sciopero generale proclamato dall’UGL Metalmeccanici ed effettuato il 14 dicembre in tutte le aziende siciliane, stiamo scioperando il 13 gennaio e programmando azioni di lotta ad oltranza. In Fincantieri si e’ scioperato il 12 gennaio e stiamo programmando nuove iniziative. Per quanto riguarda la Sielte si parte subito con un pacchetto di 16 ore di sciopero,articolato con 4 ore giornaliere a fine turno il 13 Gennaio e il 14 Gennaio. 8 ore per Venerdi 15 in contemporanea allo sciopero di tutti i cantieri del gruppo Sielte in Italia. A Catania, dopo due anni di trattative sindacali, restano ancora senza lavoro i 164 lavoratori ex SAT, per i quali e’ previsto, a gennaio, un incontro presso l’assessorato regionale all’industria al fine di definire il progetto industriale di un’azienda che con aiuti pubblici sarebbe interessata a riassorbire il personale. Se nella prossima riunione non riceveremo certezze percorreremo la strada delle proteste eclatanti per sensibilizzare le istituzioni a trovare una soluzione risolutiva. Il 26 gennaio presso la Confindutria si svolgerà un incontro preparatorio con Numonyx ed ST in vista della riunione del 28 gennaio presso il Ministero dello Sviluppo Economico per discutere delle dinamiche industriali e occupazionali che si avranno nell’Etna Valley, a seguito della nascita di Three Sun per l’utilizzo dell’area in cui e’ ubicato il modulo M6. Per limitare i danni di una desertificazione industriale in Sicilia, annunciata, per salvare il salvabile e per progettare un rilancio della regione, occorre fare fronte comune con tutte le istituzioni con l’attivazione di una task force. La Sicilia ha tantissimi deputati al Parlamento nazionale ed e’ ora che questi si adoperino per rappresentare concretamente gli interessi dell’isola. Infine, auspichiamo, che dopo tanti rimpasti il Governo regionale inizi a lavorare sul serio per salvare la Sicilia da una diagnosi che da per morta l’industria.
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