
Le mani che parlano sono quelle dei sordi, che trovano, nel loro silenzio, l’unico vero limite alla grande vitalità espansiva di cui fanno mostra in ogni occasione. E non sono solo le mani, ma la mimica, la postura, i movimenti del corpo a mediare le loro capacità comunicative. Il gesto, il segno, quello che rompe il silenzio e apre il canale della comunicazione col mondo degli udenti deve essere interpretato e tradotto. La L.I.S. ( Lingua Italiana dei Segni) serve proprio a questo e questa è la mission degli interpreti L.I.S. : fare da tramite tra sordo e mondo degli udenti, tra mondo degli udenti e sordo.
L’iniziativa , partecipata da un pubblico numeroso, , udente e non, arricchita da importanti relazioni anche accademiche, era finalizzata a divulgare un DDL dell’ARS, ( presentatrice l’On.le Marianna Caronia) sull’istituzione di un Registro dei Mediatori della Comunicazione. Un albo degli interpreti L.I.S.
Secondo Rory Previti (nella foto), presente al convegno nella qualità di Responsabile Ufficio H Ugl Sicilia "se la Sicilia è la regione con più sordi di tutta Italia ( media nazionale : 2 sordi su 1000 nati, mentre in Sicilia sono il 3 per 1000 ) è giusto che la Sicilia, forte anche del suo statuto speciale, istituisca per prima l’albo, facendo così da apripista al resto del paese".
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