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UGL SICILIA: PRESENTATO RAPPORTO 2009 OSSERVATORIO ECONOMICO

Grido d’allarme del Presidente Roberto Helg che definisce “anno horribilis” lo scorso 2009 nella sua analisi critica. Così afferma: “ Non c’è più tempo, è ora di parlare chiaro”. Tale spirale perversa ha condotto non solo ad una crisi economico-finanziaria ma anche sociale che innesca un meccanismo di sfiducia sia nelle famiglie che nelle imprese che genera un calo latente dei consumi.
Il presidente punta il dito contro la politica locale e Regionale alla quale chiede più rapidità d’azione ed immediatezza amministrativa in sincronia con l’economia reale. Altro nodo da sciogliere è il rapporto con le banche che hanno ristretto i canali di accesso per le imprese ed in specialmodo per la PMI. Sicuramente parlano chiaro i dati riportati dal Rapporto realizzato in collaborazione con l’Istituto G. Tagliacarne di Roma. Il Dott. Paolo Cortese, Responsabile analisi economiche e politiche di sviluppo territoriale ha esposto sinteticamente i dati di riferimento alla crisi dell’ultimo decennio. Fra il 2004 ed il 2008, prima dell’innesco della crisi economica, le tendenze principali del mercato del lavoro palermitano apparivano connotate da una certa debolezza nella capacità di creare nuovi posti di lavoro, un ciclo di crescita economica inferiore alla media regionale e nazionale. Gli occupati crescono del 2,1% a fronte di un 2,9% a livello regionale e del 4,5% a livello medio nazionale. Ciò si traduce in 80.000 disoccupati nel 2009 rispetto ai 74.000 del 2008. La riduzione dello stock di disoccupazione si attesta al 17,4%. Possibili sacche di disoccupazione nascosta, ovvero disoccupati scoraggiati che non cercano più attivamente lavoro, nonché la debole crescita del numero di posti di lavoro offerti. Ciò delinea il quadro di un mercato del lavoro provinciale che, alla vigilia della recessione, appare già caratterizzato da un evidente debolezza complessiva. Il PIL procapite è al 67% rispetto alla media nazionale. Tra i fattori che influiscono negativamente si evidenziano le dinamiche dei flussi finanziari; il calo della domanda del mercato UE alla quale l’export del territorio è legato. Decrescono i dati statistici dell’export di Palermo dovuto inoltre all’incidenza delle spese dei mezzi di trasporto. La produttività è sottodimensionata, legata al 29% della Pubblica Amministrazione e con bassa capacità di crescita. Il 74% sono ditte individuali che non ha la capacità di capitalizzare né la forza di rilanciarsi in altri mercati. Sul fronte bancario, BASILEA 2 ha comportato ulteriori difficoltà all’accesso al credito da parte delle imprese. A maggio 2009 la BCE ha stabilito il tasso di sconto al 3% mentre a Palermo sono stati applicati tassi del 6,7% alle famiglie e dell’8% alle imprese. Il tutto viene condita da un’incessante aumento del ricorso all’USURA con sole 93 denunce sul tavolo delle autorità. Manca il coraggio della politica regionale – prosegue Helg - nel fornire risposte immediate ed adeguate per fronteggiare la crisi imperante in tutti i settori dell’economia isolana e palermitana in particolare; manca il coinvolgimento della CCIAA nelle scelte decisionali a tutti i livelli, emblematico è il caso del Comune di Palermo che adotta scelte che si ripercuotono sui comparti come commercio e artigianato che appesantiscono le criticità già presenti. E’ inverosimile – conclude Helg – che il Piano regolatore del Porto di Palermo sia ancora giacente da oltre 15 mesi sul tavolo del Consiglio Comunale, come è inspiegabile l’immobilismo della politica a tutti i livelli che non ha attivato nuove procedure per restituire alla Città di Palermo un Centro fieristico adeguato alla importanza economica del Capoluogo. Per Ugl Sicilia, rappresentata da Sabrina Figuccia e Francesco Gagliano (nella foto), il clima riscontrato non aiuta a riorganizzare un futuro produttivo per i comparti economici in Sicilia, le sofferenze evidenziate dalla stringente analisi del Presidente della CCIAA nel corso della presentazione del “Rapporto Tagliacarne” evidenziano la mancanza di dialogo con le parti sociali da parte di quella parte della politica poco sensibile e disattenta ai problemi dell’economia siciliana. Non è possibile – dichiara Giovanni Condorelli, Segretario Generale di Ugl Sicilia - che le Oo.SS. vengano tirate in ballo solo per calmare i lavoratori in agitazione, svuotando, di fatto, il dialogo vero e costruttivo fra le parti, essenziale per la soluzione dei problemi. Auspichiamo – conclude Condorelli – la ripresa del tavolo di concertazione per rimettere l’uomo al centro delle scelte politche che si ripercuotono sulla ripresa dell’economia siciliana.

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