Approvata la riforma degli ATO dall’ARS nel corso della seduta del 25 marzo u.s. dopo un intensa attività parlamentare che ha visto Ugl Igiene Ambientale Sicilia impegnata in un confronto con il presidente Lombardo e con il presidente della commissione Ambiente Fabio Mancuso.
Da 27 si passa ad un ATO per provincia al quale si aggiunge quello delle isole minori – dichiara Salvino Gibilisco (nella foto), Segretario regionale Igiene Ambientale di Ugl Sicilia.
Queste strutture, poco produttivi, sottolinea Gibilisco, hanno fatto rischiare di mandare in dissesto il 90 per cento dei comuni siciliani, con molte problematiche ai lavoratori. Questa norma, dell'art. 18, ovvero la norma transitoria che disciplina il passaggio dal vecchio al nuovo sistema illustrato dal presidente Lombardo e le deleterie conseguenze per l'amministrazione regionale e le sue finanze in caso di mancata approvazione, trangugiando anche l'amaro calice dei licenziamenti e, almeno nel 30 per cento dei casi e dei ridimensionamenti dei ruoli .
Dai vecchi ATO passeranno alle Srr, le società consortile provinciale di gestione, solo quanti sono stati assunti con procedura regolare prima del 2007 – prosegue Gibilisco - non solo, per i prossimi tre anni le nuove strutture non potranno procedere a nuove assunzioni. Inoltre, il 90 per cento dei dipendenti dovrà scendere nelle strade per la raccolta dei rifiuti e solo il 10 per cento potrà occuparsi delle pratiche amministrative. E’ una legge che rivoluzionerà il sistema dei rifiuti in Sicilia, dando respiro ad un settore in evidente difficoltà e garantendo equilibrio di bilancio e servizi resi alla collettività.
E’ un ulteriore passo in avanti della politica siciliana – dichiara Giovanni Condorelli - l’approvazione della riforma ATO che qualifica l’azione del governo siciliano, consegnando ai siciliani un nuovo modello di gestione della raccolta rifiuti. L’attività della nostra O.S. sulla questione ed il continuo confronto con le istituzioni ha contribuito a garantire la salvaguardia dei posti di lavoro, restituendo dignità ai lavoratori, attraverso un sistema di regole certe basato sull’efficacia ed efficienza dell’erogazione del servizio in una logica di qualità della spesa.
Da 27 si passa ad un ATO per provincia al quale si aggiunge quello delle isole minori – dichiara Salvino Gibilisco (nella foto), Segretario regionale Igiene Ambientale di Ugl Sicilia.
Queste strutture, poco produttivi, sottolinea Gibilisco, hanno fatto rischiare di mandare in dissesto il 90 per cento dei comuni siciliani, con molte problematiche ai lavoratori. Questa norma, dell'art. 18, ovvero la norma transitoria che disciplina il passaggio dal vecchio al nuovo sistema illustrato dal presidente Lombardo e le deleterie conseguenze per l'amministrazione regionale e le sue finanze in caso di mancata approvazione, trangugiando anche l'amaro calice dei licenziamenti e, almeno nel 30 per cento dei casi e dei ridimensionamenti dei ruoli .
Dai vecchi ATO passeranno alle Srr, le società consortile provinciale di gestione, solo quanti sono stati assunti con procedura regolare prima del 2007 – prosegue Gibilisco - non solo, per i prossimi tre anni le nuove strutture non potranno procedere a nuove assunzioni. Inoltre, il 90 per cento dei dipendenti dovrà scendere nelle strade per la raccolta dei rifiuti e solo il 10 per cento potrà occuparsi delle pratiche amministrative. E’ una legge che rivoluzionerà il sistema dei rifiuti in Sicilia, dando respiro ad un settore in evidente difficoltà e garantendo equilibrio di bilancio e servizi resi alla collettività.
E’ un ulteriore passo in avanti della politica siciliana – dichiara Giovanni Condorelli - l’approvazione della riforma ATO che qualifica l’azione del governo siciliano, consegnando ai siciliani un nuovo modello di gestione della raccolta rifiuti. L’attività della nostra O.S. sulla questione ed il continuo confronto con le istituzioni ha contribuito a garantire la salvaguardia dei posti di lavoro, restituendo dignità ai lavoratori, attraverso un sistema di regole certe basato sull’efficacia ed efficienza dell’erogazione del servizio in una logica di qualità della spesa.
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