In riferimento all’articolo apparso in data odierna sul Giornale di Sicilia pg 13 vogliamo fare presente al Sig. Caracausi, segretario CISL f.p., che i “privilegi” in questa terra di Sicilia non sono quelli dettati dalla legge 104/92.
A provocare i “dissesti finanziari” dell’Amministrazione regionale, non sono stati certo i 600 dipendenti regionali (su circa 18.000 in servizio di cui 5.500 precari) che in 6 anni sono andati in pensione godendo dei benefici previsti dalla norma in esame, bensì i privilegi di gente che, per dirne una, pur non essendo organica all’Amministrazione Regionale viene inquadrata negli Uffici di Gabinetto regolarmente e “proficuamente” retribuita, o l’esercito dei “precari” che, a seguito di ogni competizione elettorale, il Governo di turno provvede a creare, ingrossando il territorio siciliano di un esercito che dal 1988 ad oggi è pari a 60.000.
Di certo, è che chi usufruisce della legge in questione ha un serio problema di salute alle spalle , tranne poi qualche caso di opportunismo, ma da questo a segnalare il costo che comporta la misura, e, quindi, implicitamente evidenziare uno spreco, è poco edificante per un Sindacato come la CISL che ha lottato negli anni passati, insieme ad altre sigle sindacali, per ottenere l’introduzione di norme di grande civiltà.
Paradossalmente a fronte di 13.850 dipendenti ad oggi dell’Amministrazione regionale, la pianta organica, fissata dall’art.5 comma 1 della legge regionale n.10/2000, ne richiede 16.122.
Vorremmo sentire il Segretario CISL su argomenti più seri (vedi la pensione CROSTA), dove invece tace per non perdere consensi politici.
A provocare i “dissesti finanziari” dell’Amministrazione regionale, non sono stati certo i 600 dipendenti regionali (su circa 18.000 in servizio di cui 5.500 precari) che in 6 anni sono andati in pensione godendo dei benefici previsti dalla norma in esame, bensì i privilegi di gente che, per dirne una, pur non essendo organica all’Amministrazione Regionale viene inquadrata negli Uffici di Gabinetto regolarmente e “proficuamente” retribuita, o l’esercito dei “precari” che, a seguito di ogni competizione elettorale, il Governo di turno provvede a creare, ingrossando il territorio siciliano di un esercito che dal 1988 ad oggi è pari a 60.000.
Di certo, è che chi usufruisce della legge in questione ha un serio problema di salute alle spalle , tranne poi qualche caso di opportunismo, ma da questo a segnalare il costo che comporta la misura, e, quindi, implicitamente evidenziare uno spreco, è poco edificante per un Sindacato come la CISL che ha lottato negli anni passati, insieme ad altre sigle sindacali, per ottenere l’introduzione di norme di grande civiltà.
Paradossalmente a fronte di 13.850 dipendenti ad oggi dell’Amministrazione regionale, la pianta organica, fissata dall’art.5 comma 1 della legge regionale n.10/2000, ne richiede 16.122.
Vorremmo sentire il Segretario CISL su argomenti più seri (vedi la pensione CROSTA), dove invece tace per non perdere consensi politici.
Ernesto Lo Verso
Segretario Regionale
Federazione Nazionale delle autonomie
Comparto dipendenti regionali
Segretario Regionale
Federazione Nazionale delle autonomie
Comparto dipendenti regionali
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