Tra le modifiche apportate la specifica di pesca costiera da inserire nel bando, procedure rapide per l’anticipazione ed il riconoscimento di ulteriori spese come ammissibili. Il dibattito che ha visto la presenza anche di rappresentanti dei Consorzi di ripopolamento ittico è stato incentrato sulla contrapposizione tra la posizione dei Consorzi e quella delle Associazioni datoriali in ordine ai requisiti per la stipula del Consorzio previsto nella Manifestazione d’interesse e propedeutico per l’accesso alla contribuzione per la gestione della fascia costiera attraverso il Piano. Per Ugl Agroalimentare Sicilia – dichiara Giuseppe Messinav(nella foto), Segretario regionale – il Piano di Gestione Locale è strumento di adattative management e la finalità va ricercata nel potere autoregolamentare delle imprese di pesca che vi operano. Il giudizio di Ugl è netto e trasparente sulla questione aperta dai Consorzi di ripopolamento ittico, per Messina è necessario rivendicare il diritto di proprietà delle risorse nello specchio acqueo che delimita il PGL, spetta alle imprese di pesca di qualsiasi forma giuridica la titolarità nella partecipazione alla Manifestazione d’interesse per la costituzione di Consorzi tra pescatori per la gestione della fascia costiera. Introdurre un processo virtuoso autoregolante fondato su una riscoperta del ruolo del pescatore visto come risorsa inserita in un sistema di gestione integrata della pesca – per Messina – è l’unico percorso attivabile per garantire un futuro al comparto, il mantenimento dei livelli occupazionali, la creazione di forme nuove di reddito e di occupazione, il tutto nel rispetto dell’ambiente e, dell’applicazione del CCNL di settore, alle OO.SS. il compito di vigilare sul sistema di regole a garanzia dei livelli occupazionali. Per Messina occorre specificità ed autonomia gestionale come capisaldi di una moderna gestione della pesca artigianale dentro un corpus di regole a garanzia di una gestione consapevole ed ecocompatibile del mare, risorsa da tutelare e preservare per le future generazioni. Ai Consorzi di ripopolamento ittico compete il ruolo di animazione del territorio – conclude Messina – e secondo una visione di Ugl Agroalimentare Sicilia, peraltro contenuta in una proposta all’attenzione dell’amministrazione regionale – e di naturale sede periferica della Direzione Generale pesca con compiti specifici. Per Ugl Agroalimentare Sicilia, l’Amministrazione regionale ha il dovere di porre mano ad un processo di riorganizzazione degli uffici, a seguito dell’introduzione della L.r.19/2008, per garantire i servizi nelle marinerie sul modello in atto operativo nel mondo agricolo. Servizi, informazione e formazione elementi indispensabili per il rilancio politico-amministrativo della pesca siciliana.
Tra le modifiche apportate la specifica di pesca costiera da inserire nel bando, procedure rapide per l’anticipazione ed il riconoscimento di ulteriori spese come ammissibili. Il dibattito che ha visto la presenza anche di rappresentanti dei Consorzi di ripopolamento ittico è stato incentrato sulla contrapposizione tra la posizione dei Consorzi e quella delle Associazioni datoriali in ordine ai requisiti per la stipula del Consorzio previsto nella Manifestazione d’interesse e propedeutico per l’accesso alla contribuzione per la gestione della fascia costiera attraverso il Piano. Per Ugl Agroalimentare Sicilia – dichiara Giuseppe Messinav(nella foto), Segretario regionale – il Piano di Gestione Locale è strumento di adattative management e la finalità va ricercata nel potere autoregolamentare delle imprese di pesca che vi operano. Il giudizio di Ugl è netto e trasparente sulla questione aperta dai Consorzi di ripopolamento ittico, per Messina è necessario rivendicare il diritto di proprietà delle risorse nello specchio acqueo che delimita il PGL, spetta alle imprese di pesca di qualsiasi forma giuridica la titolarità nella partecipazione alla Manifestazione d’interesse per la costituzione di Consorzi tra pescatori per la gestione della fascia costiera. Introdurre un processo virtuoso autoregolante fondato su una riscoperta del ruolo del pescatore visto come risorsa inserita in un sistema di gestione integrata della pesca – per Messina – è l’unico percorso attivabile per garantire un futuro al comparto, il mantenimento dei livelli occupazionali, la creazione di forme nuove di reddito e di occupazione, il tutto nel rispetto dell’ambiente e, dell’applicazione del CCNL di settore, alle OO.SS. il compito di vigilare sul sistema di regole a garanzia dei livelli occupazionali. Per Messina occorre specificità ed autonomia gestionale come capisaldi di una moderna gestione della pesca artigianale dentro un corpus di regole a garanzia di una gestione consapevole ed ecocompatibile del mare, risorsa da tutelare e preservare per le future generazioni. Ai Consorzi di ripopolamento ittico compete il ruolo di animazione del territorio – conclude Messina – e secondo una visione di Ugl Agroalimentare Sicilia, peraltro contenuta in una proposta all’attenzione dell’amministrazione regionale – e di naturale sede periferica della Direzione Generale pesca con compiti specifici. Per Ugl Agroalimentare Sicilia, l’Amministrazione regionale ha il dovere di porre mano ad un processo di riorganizzazione degli uffici, a seguito dell’introduzione della L.r.19/2008, per garantire i servizi nelle marinerie sul modello in atto operativo nel mondo agricolo. Servizi, informazione e formazione elementi indispensabili per il rilancio politico-amministrativo della pesca siciliana.
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