“La situazione penitenziaria in Sicilia è al collasso. Non possiamo più sottacere come l’attuale trend quanto prima porterà al collasso l’intero sistema penitenziario siciliano”. Lo scrivono, proclamando lo stato di agitazione collettivo, in una lettera inviata al ministro della Giustizia Angelo Alfano le segreterie regionali siciliane delle organizzazioni sindacali di polizia penitenziaria Sappe, Osapp, Cisl-Fns, Sinappe, Ugl/pp, Cgil-Fp/pp, Fsa-Cnpp. I sindacati parlano di una “gravissima carenza di organico in cui versa tutta la Sicilia” denunciando “l’enormità dei carichi di lavoro” con “straordinari decurtati e missioni non saldate per carenza di fondi”. Tra i problemi denunciati dai sindacati, che annunciano manifestazioni “qualora gli organi competenti non dovessero porre i necessari correttivi”. I sindacati rilevano anche i problemi di automezzi che assicurano le traduzioni nei Palazzi di Giustizia e Ospedali “in buona parte ridotti all’osso” e fatiscenti, e quelli legati alla sanità penitenziaria “che crea non poche difficoltà operative, tanto che da tre anni a questa parte sono aumentati i suicidi e tentati suicidi”.
Sulla difficile questione si registra l'intervento di Giovanni Condorelli responsabile in Sicilia dell'Ugl e di Francesco D'Antoni (nella foto) Segretario Regionale dell'Ugl Polizia Penitenziaria in Sicilia, i quali hanno dichiarato "che il sistema carcerario è oramai al collasso, occorre che il governo prenda coscienza una volta e per tutte del grave disagio delle carceri con particolare riferimento a quelle siciliane, nelle quali le condizioni operative degli addetti ai lavori sono davvero proibitive".
Sulla difficile questione si registra l'intervento di Giovanni Condorelli responsabile in Sicilia dell'Ugl e di Francesco D'Antoni (nella foto) Segretario Regionale dell'Ugl Polizia Penitenziaria in Sicilia, i quali hanno dichiarato "che il sistema carcerario è oramai al collasso, occorre che il governo prenda coscienza una volta e per tutte del grave disagio delle carceri con particolare riferimento a quelle siciliane, nelle quali le condizioni operative degli addetti ai lavori sono davvero proibitive".
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