Con la votazione finale della finanziaria regionale passa anche l’art. 21 dedicato a tutto il personale delle Terme di Sciacca. La norma è una sorta di garanzia a salvaguardia di tutti i lavoratori anche di quei lavoratori che benché assunti con contratto stagionale a tempo determinato ormai e da un decennio che lavorano presso gli stabilimenti termali delle terme di Sciacca.
Siamo felici, perché questo articolo rappresenta per alcune categorie un primo segnale concreto a loro favore dopo un decennio di lavoro precario ed incerto a causa delle condizioni finanziarie e delle incertezze oggi più che mai attuali sul futuro delle terme di Sciacca.
La battaglia per la loro stabilizzazione definitiva continuerà ma la strada è ancora lunga. Oggi però sicuramente è stato fatto un grande passo in avanti.
Speriamo comunque che le Terme di Sciacca, private o pubbliche che si decida diventino, siano ristrutturate e messe nelle condizioni migliori per produrre reddito ricchezza e lavoro per la città di Sciacca.
Chiediamo agli amministratori di Sciacca di vigilare e di continuare ad insistere con la regione affinché le terme di Sciacca imbocchino la strada della ripresa e non quella dell’abbandono.
Anche per questo I° Maggio il pensiero va a chi il lavoro non ce l’ha ai tanti disoccupati ed inoccupati, a chi il lavoro non ho ha mai trovato.
Un sindacato moderno non può restare inerte di fronte al grido di dolore di chi non riesce a crearsi una famiglia o a chi con la propria pensione non riesce a vivere dignitosamente, perché con quella pensione deve far campare anche i figli disoccupati.
Forse è arrivata l’ora di modificare lo statuto dei lavoratori di correggere e completare norme che non riescono più a garantire la serenità di chi lavora o di chi vorrebbe lavorare.
E’ arrivata l’ora di modificare le norme sul lavoro precario, la legge Biagi che è stata applicata solo in parte, nella parte che interessava CONFINDUSTRIA & C. ignorando invece quella che riguardava gli ammortizzatori sociali di massa.
Siamo felici, perché questo articolo rappresenta per alcune categorie un primo segnale concreto a loro favore dopo un decennio di lavoro precario ed incerto a causa delle condizioni finanziarie e delle incertezze oggi più che mai attuali sul futuro delle terme di Sciacca.
La battaglia per la loro stabilizzazione definitiva continuerà ma la strada è ancora lunga. Oggi però sicuramente è stato fatto un grande passo in avanti.
Speriamo comunque che le Terme di Sciacca, private o pubbliche che si decida diventino, siano ristrutturate e messe nelle condizioni migliori per produrre reddito ricchezza e lavoro per la città di Sciacca.
Chiediamo agli amministratori di Sciacca di vigilare e di continuare ad insistere con la regione affinché le terme di Sciacca imbocchino la strada della ripresa e non quella dell’abbandono.
Anche per questo I° Maggio il pensiero va a chi il lavoro non ce l’ha ai tanti disoccupati ed inoccupati, a chi il lavoro non ho ha mai trovato.
Un sindacato moderno non può restare inerte di fronte al grido di dolore di chi non riesce a crearsi una famiglia o a chi con la propria pensione non riesce a vivere dignitosamente, perché con quella pensione deve far campare anche i figli disoccupati.
Forse è arrivata l’ora di modificare lo statuto dei lavoratori di correggere e completare norme che non riescono più a garantire la serenità di chi lavora o di chi vorrebbe lavorare.
E’ arrivata l’ora di modificare le norme sul lavoro precario, la legge Biagi che è stata applicata solo in parte, nella parte che interessava CONFINDUSTRIA & C. ignorando invece quella che riguardava gli ammortizzatori sociali di massa.
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