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IMMIGRAZIONE: LAGAMBA (SEI-UGL) "INSIDE AFRICA" IN PRIMA LINEA IN NIGERIA SU FORMAZIONE, FRAZAO VALE (UGL SICILIA) SIGNIFICATIVA INIZIATIVA SOCIALE


Non solo conflitti e non solo calcio, l'Africa è presente in numerosi progetti italiani ed internazionali che permettono la sopravvivenza di interi gruppi etnici in un continente martoriato dai conflitti e che spesso vede nell'emigrazione l'unico sbocco possibile ai mali endemici che lo attanagliano. Mali che possono essere sconfitti solo dallo sviluppo della conoscenza - secondo il Presidente del SEI-UGL Luciano Lagamba, promotore di un progetto di formazione di grandi dimensioni in Nigeria: "Inside Africa". "Si tratta di un centro di formazione internazionale che intende contribuire al rilancio del territorio attraverso la formazione di soggetti che possano con i loro mestieri e professioni dare una svolta allo sviluppo ed all'economia del Paese e dei Paesi dell'ECOWAS, (Economic Community Of West African States). Un raggruppamento di 15 Stati, tra cui il Burkina Faso, il Ghana, la Costa D'avorio, la Liberia, il Mali, il Ciad ed altri. Indice Africa rappresenta, infatti, un importante strumento che ci permetterà di coinvolgere anche altri paesi dell'Africa", spiega il Presidente Lagamba ad Italialavorotv/Italiannetwork. "Il ruolo che abbiamo assunto ci vede impegnati in prima linea, insieme ai nostri referenti del sindacato in Africa, che conoscono perfettamente luoghi, abitanti e condizioni del territorio. Spesso, infatti, non è facile comprendere realtà così complesse. D'altra parte, più volte i componenti della nostra organizzazione si sono recati in Africa per capire ed analizzare quali siano le risposte più efficaci per contribuire al rilancio di paesi che vivono un ritardo strutturale. E, quindi, solo dopo un'attenta analisi abbiamo lanciato il progetto Inside Africa", afferma Lagamba."Il progetto a guida italiana conta la partnership di altri organismi internazionali che si occupano di immigrazione" afferma il Presidente del SEI UGL, il quale, oltre a rivolgere il proprio ringraziamento al Governo nigeriano, sottolinea il ruolo della Naptip (National Agency for Prohibition of Traffic in Persons) per il fattivo contributo alla realizzazione di un progetto molto esteso che vuole favorire l'immigrazione di ritorno. "Non bisogna dimenticare - aggiunge l'esponente della UGL - che i migranti all'estero hanno consolidato un'esperienza lavorativa che possono mettere a disposizione della propria comunità d'origine e noi vogliamo offrire un'occasione che spesso non viene loro offerta". Per Lagamba questa possibilità renderebbe ancora più consapevoli del proprio ruolo i migranti che escono dal proprio paese, nell'attrarli verso nuove professionalità e mestieri. E veniamo al progetto, che propone l'esperienza italiana di imprenditorialità: "Abbiamo optato per la dimensione della piccola e media impresa - afferma Lagamba - perchè crediamo sia la risposta vincente per questi sistemi, molto più di una multinazionale che fà la richezza di pochi. In sostanza, ci stiamo impegnando nel portare in questi paesi il modello italiano, che ci consente di fronteggiare e resistere all'attuale crisi che ci attanaglia." Come si sviluppa il Progetto ? Si tratta di un progetto formativo modulare, la prima parte è dedicata all'Univertità dello sport, perchè è un indubbio strumento di attrazione, che motiva e crea interesse, disciplina le persone ad osservare delle regole e le sottrae dalla strada""Il secondo modulo è relativo all'istruzione, che spesso viene disertata, oltre che per le condizioni economiche anche per una mancanza di interesse. Infine, il terzo modulo mira ad insegnare professioni fondamentali, come ad esempio il fabbro, il meccanico, l'ingegnere, l'agricoltore. Un progetto che può attrarre l'interesse verso i migranti residenti in Italia. Mira, infatti, ad ottimizzare le conoscenze acquisite, l'esperienza e la mediazione culturale che hanno acquisito negli anni vissuti fuori dal proprio paese, e cerca di suscitare entusiamo e la voglia di contribuire in prima persona allo sviluppo di quest'area"."Il progetto si svilupperà su un'area vasta di circa 50 ettari situata nelle vicinanze di Abuja. Un terreno donato da una persona che ha visto nel nostro progetto una risposta efficace e concreta alla valorizzazione di quel territorio e di tutta la zona dell' Ecowas. Non ci è costato nulla se non la gioia e la commozione nel rilevare che al mondo c'è gente pronta a tendere la mano, un pò come gli italiani che aiutano spesso i migrati." D'altra parte, "ciò che risulta evidente in questi paesi è il bisogno di una forte qualificazione professionale che permetta di essere più competitivi. E' impensabile che per cambiare un fusibile ci sia bisogno di un europeo" fa presente Lagamba, sottolineando come attraverso "Inside Africa si voglia utilizzare il know how che gli immigrati hanno appreso in Italia. "La trasmissione dei saperi e delle conoscenze è fondamentale ed è ciò a cui punta la nostra organizzazione. Verranno naturalmente coinvolti anche coloro che sono stati licenziati, chi rinuncia allo status di rifugiato perchè sono cessate le condizioni o chi ha problemi per il rilascio del permesso di soggiorno. E' un progetto mirato che rappresenta un polo di attrazione teso ad individuare ed attuare risposte efficaci ai problemi che ha tutta l'Africa. Abbiamo, infatti, ricevuto diversi inviti da parte di altri paesi dell'Africa, sottolinea l'esponente dell'UGL, con i quali abbiamo discusso della volontà di programmare incontri per spiegare questo progetto. Estendibile, ribadisco, ad ogni parte del mondo".
La nostra iniziativa conclude la Coordinatrice del Sei Ugl in Sicilia Raquele Frazao Vale a commento delle dichiarazione del Presidente La Gamba "arricchisce e completa l'azione sociale del Sei Ugl , in quanto siamo noi che andiamo incontro ai popoli sofferenti come quello Nigeriano, lì proprio dove loro vivono, perchè solo con una corretta informazione e formazione si può creare aiuto reale e concreto per i lavoratori africani del futuro".

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