La riforma dell'amministrazione regionale parte male e non puo' non denunciarsi il metodo approssimativo e supponente con il quale il governo ha proceduto alla riorganizzazione del dipartimento dei beni culturali e dell'identita'siciliana.A che cosa e' servita la istituzione del comitato tecnico previsto dall'art. 5 del decreto del presidente della regione n. 12 del 2009 e la successiva attivazione della concertazione con le organizzazioni sindacali, se tutti i passaggi decisionali del governo sono stati adottati con atti d'imperio, che non hanno tenuto in alcun conto delle osservazioni e delle analisi sviluppati nei lavori?Nella specie, il nuovo funzionigramma del dipartimento regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana, fortissimamente voluto dal d.g. Gero Campo, espressamente non condiviso da tutte le organizzazioni sindacali, rappresenta una radicale riforma dei beni culturali in Sicilia, approntata con inopportuna fretta ed in modo quanto meno estemporaneo (le gatte frettolose hanno fatto e sempre faranno i gattini ciechi). questa trasformazione radicale, non concordata con le sigle sindacali e con gli attori principali del panorama culturale siciliano, risulterà irruente e dirompente sia per i colleghi dirigenti e del comparto, che da sempre con grande abnegazione operano nel dipartimento, sia (se possibile ancor peggio !!!) per i fruitori dei beni culturali della Sicilia, così come per tutti coloro che direttamente o indirettamente operano nel mondo della cultura. ricordiamo al governo regionale che l'istituto contrattuale della concertazione deve rappresentare il più alto momento di confronto costruttivo tra amministrazione ed organizzazioni sindacali e non, come nelle scelte operate in questa riforma, nel momento in cui potere imporre le proprie volontà precostituite e non condivise.
L' U.g.l., che ha sempre operato ed opera in maniera costruttiva e propositiva, denuncia la totale condanna delle scelte perpetrate e dei metodi perseguiti dal governo regionale e avverte che non si renderà mai complice dello “smantellamento” del sistema beni culturali, magari pianificato per favorire la svendita dei beni culturali.
L' U.g.l., che ha sempre operato ed opera in maniera costruttiva e propositiva, denuncia la totale condanna delle scelte perpetrate e dei metodi perseguiti dal governo regionale e avverte che non si renderà mai complice dello “smantellamento” del sistema beni culturali, magari pianificato per favorire la svendita dei beni culturali.
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