È stato presentato in data 23 luglio 2010 dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi e dal Ministro della Salute Ferruccio Fazio il "Rapporto 2010 sulla non autosufficienza in Italia".
Il Rapporto ed una sintesi dello stesso sono consultabili sul sito www. salute.gov.it Il Rapporto, stilato con il contributo di molti studiosi della materia, descrive il fenomeno della non autosufficienza e delle politiche adottate in Italia e negli altri Paesi europei al fine di migliorare l’assistenza e di favorire la presa in carico delle persone non autosufficienti. Nel Rapporto emergono notevoli differenze tra regione e regione sia in quanto a spesa che in quanto ad efficienza dei servizi. Il quadro descritto individua due Italie:
- una, geograficamente definita a Nord della capitale, con setting assistenziali che guardano all'Europa e beneficiano della presenza di reti assistenziali integrate. Nel caso della Lombardia si è sperimentata la libertà, lasciata al paziente/famiglia, di scegliere attraverso i voucher, gli erogatori di servizi che si ritengono più idonei;
- una seconda Italia che comprende il Lazio, il Sud e le Isole, in cui i servizi di long term care sono presenti in modo sporadico, non strutturati in rete, non coordinati da strutture distrettuali, spesso insufficienti. In questa parte d'Italia i bisogni di LTC rimangono per larga parte inevasi o vengono risolti con ricoveri ospedalieri impropri oppure la famiglia auto-organizza la risposta assistenziale. Emerge pertanto, tra i punti fermi individuati, la necessità di
- Riprogrammare un nuovo modello di Long term care, in una diversa visione del welfare, con la capacità di prendersi cura a lungo termine della persona. Il Rapporto si configura, quindi, come un utile strumento per incentivare il confronto fra Governo, Regioni e organizzazioni sociali, con l’obiettivo di promuovere in tutto il Paese modelli socio-sanitari integrati, capaci di coniugare le esigenze di sostenibilità finanziaria con quelle di una più efficace inclusione delle persone non autosufficienti. Modelli socio-sanitari integrati, come prescritto dalla legge 328/ 2000, che molte regioni fanno ancora tanta fatica a realizzare, specie a causa della mancata unificazione dei relativi assessorati regionali che non sempre dialogano con efficacia.
Il Rapporto ed una sintesi dello stesso sono consultabili sul sito www. salute.gov.it Il Rapporto, stilato con il contributo di molti studiosi della materia, descrive il fenomeno della non autosufficienza e delle politiche adottate in Italia e negli altri Paesi europei al fine di migliorare l’assistenza e di favorire la presa in carico delle persone non autosufficienti. Nel Rapporto emergono notevoli differenze tra regione e regione sia in quanto a spesa che in quanto ad efficienza dei servizi. Il quadro descritto individua due Italie:
- una, geograficamente definita a Nord della capitale, con setting assistenziali che guardano all'Europa e beneficiano della presenza di reti assistenziali integrate. Nel caso della Lombardia si è sperimentata la libertà, lasciata al paziente/famiglia, di scegliere attraverso i voucher, gli erogatori di servizi che si ritengono più idonei;
- una seconda Italia che comprende il Lazio, il Sud e le Isole, in cui i servizi di long term care sono presenti in modo sporadico, non strutturati in rete, non coordinati da strutture distrettuali, spesso insufficienti. In questa parte d'Italia i bisogni di LTC rimangono per larga parte inevasi o vengono risolti con ricoveri ospedalieri impropri oppure la famiglia auto-organizza la risposta assistenziale. Emerge pertanto, tra i punti fermi individuati, la necessità di
- Riprogrammare un nuovo modello di Long term care, in una diversa visione del welfare, con la capacità di prendersi cura a lungo termine della persona. Il Rapporto si configura, quindi, come un utile strumento per incentivare il confronto fra Governo, Regioni e organizzazioni sociali, con l’obiettivo di promuovere in tutto il Paese modelli socio-sanitari integrati, capaci di coniugare le esigenze di sostenibilità finanziaria con quelle di una più efficace inclusione delle persone non autosufficienti. Modelli socio-sanitari integrati, come prescritto dalla legge 328/ 2000, che molte regioni fanno ancora tanta fatica a realizzare, specie a causa della mancata unificazione dei relativi assessorati regionali che non sempre dialogano con efficacia.
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