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UN PONTE VERSO L'INTEGRAZIONE:LE STRATEGIE DI AZIONE DELLA REGIONE SICILIA A TUTELA DEGLI IMMIGRATI

Palermo - AL KHANTARA – Integrazione Sicura è stato il titolo scelto per la presentazione del PON Sicurezza per lo Sviluppo 2007 – 2013 nato in seno al Dipartimento Lavoro della Regione Sicilia e presentato – o meglio proposto e discusso insieme ai maggiori stakeholders - ieri, 20 luglio 2010 a Palermo, nella sala convegni dell’Hotel Astoria Palace.
Il progetto, approvato dal Ministero dell’Interno con una validità di 18 mesi porta con se una ventata non solo di novità ma soprattutto di speranza e di attivismo nei confronti di una realtà – quella dei flussi di immigrati – con cui la Sicilia si confronta quotidianamente in un fermento di movimenti non tutti emersi, e di conseguenza difficili non soltanto da analizzare, ma piuttosto da gestire, nella misura in cui tale gestione dovrebbe apportare aiuti e sostegni concreti a queste realtà.
Non una de-pauperizzazione del territorio o delle risorse locali, ma piuttosto un arricchimento culturale, di tradizioni, usanze, costumi e abitudini che sta “facendo rivivere di vita nuova il centro storico del capoluogo siciliano, altrimenti destinato alla desertificazione”. Ma anche molte zone delle città isolane dove “i cittadini immigrati” trovano – o desidererebbero trovare – ospitalità stanno acquistando nuova vitalità e maggiore visibilità sui panorami comunali: è questa la sintesi del pensiero di Zaher Darwish, presidente dell’associazione ARCA di Palermo e da quasi 30 anni residente in Sicilia, con un’esperienza ventennale nel rapporto immigrato-territorio-cultura “autoctona”.
Un esperimento, qualcuno potrebbe pensare, considerata anche la durata del progetto – 18 mesi – e gli strumenti utilizzati, non ultimo l’utilizzo della metodologia quali-quantitativa di ricerca, attuata da un team universitario di sociologi, guidati dal Professore Nino La Spina, il quale – nel corso del suo intervento – ha messo l’accento sulle competenze da promuovere e incrementare: l’imprenditoria, soprattutto l’auto imprenditoria, insieme con la diffusione, l’aumento e l’irrobustimento di una cultura della legalità forte, capace di contrapporsi a quella “debole” di cui i maggiori attuatori sono proprio i cittadini italiani – del mezzogiorno soprattutto – troppo spesso abituati a modificare le regole secondo le proprie esigenze, non curanti dell’aspetto inter-relazionale di tale azione, piuttosto che attenti e propensi alla rieducazione dei propri sistemi comportamentali che – attraverso un’integrazione delle dimensioni culturali che si vengono incontro, potrebbero altresì contribuire alla creazione di sistemi sociali ed economico-politici conseguenti, capaci di migliorare stili di vita e sistemi di relazioni.
Gli strumenti? Vari e in buona misura già esistenti anche se parzialmente utilizzati o male orientati verso tali scopi di attuazione del circolo di rete virtuoso: l’impiego delle forze di Formazione Professionale, la più importante supportata, ovviamente, dal percorso di orientamento offerto dagli sportelli Multifunzionali e dalle Agenzie per l’impiego, ma senza dimenticare la pubblica Amministrazione che – come ha ricordato l'Euroconsigliere Eures Gianfranco Badami – ha bisogno e volontà di ri-acquistare credibilità.
La costruzione della rete avrà però bisogno anche di figure istituzionali radicate e rappresentative, ecco perché a promuovere l’integrazione e a riconoscere l’autonomia e la dignità, saranno chiamati in gioco i Ministeri degli Interni, quello del Lavoro e – non ultimo – quello dell’Istruzione.
Quattro realtà territoriali si sono intanto già attivate e messe in gioco per promuovere questo processo di cambiamento e così Palermo, Termini Imerese, Mazzara del Vallo e Trapani vedranno impegnati, oltre che esponenti istituzionali, anche operatori del terzo settore, organizzazioni sindacali, del privato sociale e dell’imprenditoria. Su Termini, inoltre, partirà la prima sperimentazione per la promozione dell’autoimprenditoria.
La carne al fuoco è dunque tanta e soltanto gli sviluppi di questo progetto, con un buon monitoraggio in itinere ed ex post potranno confermare che finalmente, in Sicilia, qualcosa sta realmente cambiando.
Ha partecipato all'evento di presentazione una delegazione Ugl composta da Mariadonata Fricano (Componente Ufficio Stampa - Ugl Sicilia Notizie), Avv.to Paola Aguero Torres (Ufficio Legale Problemi Giuridici per l'Immigrazione Sei Ugl Sicilia), Raquel Frazao Vale (Coordinatrice Regionale Sei Ugl Sicilia e Responsabile Comunità Internazionale Brasile - Sud America), Filippo Virzì ( Capo delegazione - Responsabile Ufficio Stampa Ugl Sicilia).
Sull'evento si registra l'intervento del Segretario Generale dell'Ugl Sicilia Giovanni Condorelli "il quale ha definito il progetto "Al Khantara", che in arabo per l'appunto significa "ponte", uno strumento virtuoso ed efficace di collegamento fra le istituzioni ed il mondo dell'associazionismo ed in particolare con la realtà sindacale che si sta evolvendo sempre più nel tempo "cambiando pelle" integrando nuovi associati stranieri, molti dei quali oggi ricoprono anche dei ruoli di primo piano a difesa dei lavoratori provenienti da svariati paesi esteri, anche questo per l'Ugl è un esempio positivo di integrazione sicura".
Mariadonata Fricano (Area di Staff)

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