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CANCELLATO IL DIRITTO ALLO STUDIO

Giuseppe Messina
In Sicilia, terra di banditi e poeti, accade anche l'inverosimile: una folle rincorsa per distruggere un servizio, annientare i lavoratori, scoraggiare gli alunni, gettare nello sconforto senza speranza le famiglie, "Cui Prodest".

Continua la denuncia pubblica da parte dei centri salesiani di Catania e di tutta la Sicilia per il mancato avvio dei nuovi percorsi dell'obbligo formativo, disciplinati da leggi nazionali e immobilizzati dal Governo regionale.

Dopo l'emanazione dell'attesa riforma nazionale, l'Ugl Scuola aveva salutato con favore un intervento normativo regionale; ma da tempo si attendono i decreti attuativi per dare corso, e siamo a novembre, ai primi anni dei percorsi triennali dell'obbligo di istruzione e formazione.

Che manchi la programmazione e l'esecuzione di un progetto organico di omogeneizzazione del settore della pubblica istruzione in Sicilia e' qualcosa di incredibile, se si pensa che l'ambito e' entrato a regime dopo una fase positiva di sperimentazione e che lo Stato ha gia' stanziato 18 milioni di euro per il 2010/2011, anticipandone, nelle casse regionali, quasi 14 milioni. La confusione regna sovrana mentre l'Amministrazione Regionale continua a sostituire gli Assessori, che si alternano alla rotazione dei Dirigenti Generali. Gli interlocutori dei vertici dell'A.A.,

sempre diversi, esprimono progetti ed idee cangianti, come le stagioni. Inoltre, dopo l'esperienza fallimentare della nomina di un Dirigente Generale alla Pubblica Istruzione ad interim dott. Bonanno, mossa rivelatasi fallimentare, l'A.A. ci riprova con il dott. Campo anche questi proveniente da un altro settore ed avente l'interim della Pubblica Istruzione e della Formazione

Professionale. Ma e' pensabile che in una regione come la Sicilia si possa affidare la gestione amministrativa del futuro delle nuove generazioni ad un titolato che se ne potra' occupare nel tempo libero?

Ugl Scuola resta convinta che la cultura, l'educazione, la professionalizzazione, l'apprendimento "work in progress" non sono trattabili, vanno al primo posto della scala valoriale. Pertanto, e' scellerato quel comportamento, che condanniamo fermamente, finalizzato a bloccare ogni livello decisionale attraverso il potenziamento della "giungla burocratica". Per Ugl Scuola occorre una rinvigorita attenzione da parte del Governo Regionale nell'affrontare le problematiche di questo settore delicato che vanta grandi numeri, oltre 10 mila allievi in obbligo scolastico, più' di 1.000 addetti degli Enti erogatori, le scuole pubbliche coinvolte, circa 50 milioni di euro l'impegno annuale tra Stato e Regione.

Serve maggiore competenza e capacità di programmazione dei soggetti responsabili. Questo e' un sistema allo sbando, dichiara un alunno dell'oif, poiché nel suo percorso biennale obbligatorio il suo corso è terminato il primo anno ad ottobre ed il secondo a luglio, all’improvviso. Non si hanno gli strumenti idonei ed i sussidi necessari per carenza di finanziamento. I soggetti attuatori dei percorsi dell'obbligo formativo – secondo la protesta di don Ferrarella del Cnos-Fap, raccolta da una testata giornalistica di Gela ed al quale va la nostra solidarieta' - denunciano l'aumento della dispersione scolastica, tanti giovani rischiano di scegliere la delinquenza alla scuola, in territori martoriati dall'assillante presenza della criminalita' organizzata. Come denunciato dal responsabile del centro formativo gelese, spesso accade che per i continui ritardi nell'avvio dell'attività didattiche, si assiste al proliferare di enti fantasma, inutili e dannosi, che riescono a sostituirsi con sintesi politico clientelari, al servizio erogato da enti, negli anni, con serietà e competenza.

Ugl Scuola denuncia la mancanza di una seria programmazione che aggiunta all'emanazione di decreti incomprensibili obbligano i soggetti attuatori dei percorsi formativi ad adeguarsi a "norme tampone" di emergenze, causate dalla superficialità dell'Amministrazione Regionale. Gli insegnanti denunciano di attendere sei mensilità di stipendi, che ritardano non si capisce per quali motivi, visto che il servizio ha cadenza biennale e si programma per tempo, per cui è inammissibile che l'A.A. resti senza disponibilità finanziaria nei capitoli specifici. Come si immagina che possano vivere gli operatori che erogano questi servizi con le banche che incalzano i pagamenti dovuti, i creditori che procedono a decreti ingiuntivi, le famiglie che si privano persino del necessario e con la precarietà di un lavoro non remunerato e non sicuro, pur se confortato da un contratto a tempo indeterminato?

Ugl Scuola - interviene Danilo Gelsomino, coordinatore degli IF - protesta vivacemente contro la politica di questo Governo Regionale, che vessa i lavoratori ridotti alla fame ed alla mortificazione per i ritardi degli stipendi e non mette i centri formativi in condizione di erogare un servizio idoneo ed obbligatorio. A chi, ma soprattutto a cosa, giova perpetrare un comportamento amministrativo improntato alla disfatta di qualunque servizio, persino quello particolarmente utile, come la Pubblica Istruzione?

Ugl Scuola - dichiara Giuseppe Messina, Coordinatore Nazionale della Formazione Professionale - esprime solidarietà alle denuncie effettuate dal mondo cattolico e non solo, ed avviera' nei prossimi giorni azioni di sensibilizzazione fino a forme di protesta. Convochero', in tal senso, urgentemente una direzione regionale del sindacato di settore per intervenire sulla problematica e promuovere, in sintonia con i lavoratori, delle azioni forti contro i comportamenti del Governo Regionale, che sta producendo la distruzione del sistema dell'istruzione e formazione in Sicilia. Siamo stanchi - conclude Messina - di ricevere rassicurazioni dall'assessorato regionale istruzione, mentre nessun fatto concreto e' stato adottato; i tagli ai capitoli di bilancio, lo stallo nel processo di riordino del sistema formativo, la mancata copertura finanziaria del Prof 2010, l'assenza di direttive per la programmazione degli Interventi per il 2011, l'OIF allo sbando, i lavoratori, le famiglie e gli allievi scoraggiati da un andazzo che non porta a nessun risultato, in una battuta una Sicilia che si mostra ai siciliani con un governo senza idee, altro che processo riformatore garantito da TECNICI.

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