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FORMAZIONE PROFESSIONALE SICILIA: GOVERNO ALL'ASSALTO DEL SISTEMA FORMATIVO

Gli ultimi eventi che hanno contraddistinto l'azione di governo sul sistema formativo siciliano consacrano il chiaro tentativo volto al disfacimento di un mondo che, tra luci ed ombre, ha garantito la professionalizzazione di migliaia di giovani ed adulti in Sicilia dal 1976 ad oggi.

Un settore che annovera più di 9 mila lavoratori e dove la Regione Siciliana ha investito nell'ultimo decennio decine di milioni di euro per qualificare e riqualificare lavoratori, che ha poi destinato anche in attività di pubblica utilità finalizzate al potenziamento del sistema di rete tra territorio, fabbisogni effettivi ed offerta formativa; in una regione carente di una seria riforma del mercato del lavoro.

L'Amministrazione Attiva ha perorato atti amministrativi che, anziché accelerare il processo di spesa nel settore, ha posto un argine attentando alle residue speranze dei lavoratori di ottenere una giusta retribuzione. 
Qualcuno si è risvegliato nei giorni scorsi ricordandosi che nel 2006 con legge n. 296 il Legislatore ha reso obbligatoria la regolare tenuta del DURC attivando procedure, mai applicate fino a ieri in Sicilia, ciò malgrado l'ufficio Legislativo e Legale della Regione abbia reso il parere n. 262 del 2008 attraverso cui si ribadiva con chiarezza la richiesta del Documento ai fini della erogazione dei finanziamenti.
Oggi, la tempistica lascia dubbi e perplessità in quanto l'Assessore Centorrino solo oggi blocca i mandati di pagamento adducendo al rilascio del DURC, dimenticandosi quanto più volte affermato in sede di confronto con le parti sociali, circa la imprescindibilità del documento di regolarità contributiva a partire dal PROF 2011.
Dimenticandosi altresì che l'irregolarità che emerge dal DURC è dipendente dai cronici ritardi con i quali l'Amministrazione eroga i finanziamenti.
Cosa è successo nel frattempo? Quale ragionamento abbia spinto il rappresentante del Governo a cambiare direzione non è dato da sapere.
Se i fatti, però, dovessero confermare l'orientamento che appare politico-demolitorio significherà che il Governo - Quater, si accinge a passare alla storia per avere ripulito la formazione professionale in Sicilia introducendo il meccanismo perverso che "per assumere bisogna demolire".
UGL SCUOLA FP per voce dell'Esecutivo regionale siciliano si dichiara stupefatto di tante promesse, tavoli tecnici, tavoli istituzionali, riunioni fiume, tavoli bilaterali e trilaterali che non hanno prodotto nulla.
I Servizi formativi transitati sui fondi comunitari attraverso il trasferimento di 2 mila operatori qualificati dal bilancio regionale, il Prof 2010 denudato dei 6 milioni di euro approvati nel bilancio 2010 con un magistrale gioco di prestigio, la pubblicazione dl Piano OIF con affidamento diretto (quali criteri selettivi?) anziché con procedura trasparente di evidenza pubblica che ha prodotto scontento all'unisono, i fondi comunitari congelati per assenza totale di programmazione e di capacità di spesa, bandi pubblicati e ricusati dalla Corte dei Conti per chiare illegittimità (FUTURO SEMPLICE), sono tutti atti prodotti dal Governo regionale in carica.
La Sicilia si merita tutto questo? Per quanto tempo dovrà durare ancora la logica delle "promesse"?
UGL SCUOLA FP, Organizzazione Sindacale non datoriale, è stata tradita dal Governo della Regione che prima ha più volte garantito la soluzione alle criticità del sistema (individuazione di un costo complessivo certo), attraverso l'assunzione di precisi impegni anche con la ns. O.S., affidando ad un tecnico di fama (?) la delega alla formazione professionale per riequilibrare il sistema attraverso il blocco delle assunzioni e del turnover e poi ha "razzolato male" costruendo una montagna di bugie, (non riuscendo ad impedire le assunzioni che pare proliferino) che denunciamo apertamente perché non vogliamo essere corresponsabili di un disastro sociale prima che economico, come la sospensione dei tavoli bilaterali nati per rendere trasparente i conti di tutti gli enti e individuare la spesa reale complessiva da appostare in sede di bilancio.
Tutte le partite a credito e debito degli Enti non solo non sono state chiuse, nonostante le riunioni ai tavoli bilaterali DELIBERANTI, ma vi è di più il governo ha tradito i buoni propositi annunciati per una politica di rigore limitandosi ad individuare alcuni enti formativi capri espiatori di un sistema che con molta probabilità va annientato, nell'intento di taluni ambienti politici filogovernativi di riprendere, con ogni probabilità e dalle macerie, la politica delle assunzioni preelettorali.
Diversi Enti cattolici e laici sono stati messi in ginocchio finanziariamente da una precisa regia che mentre con la mano destra ti chiede i conti dall'altra ti trafigge sulla falsa promessa della cosiddetto riconoscimento della spesa.
UGL SCUOLA FP prende le distanze da questo quadro politico-istituzionale e chiede che il governo regionale rassegni al Parlamento siciliano la responsabilità di avere avviato una azione riformatrice che, stante alle risultanze che cominciano ad affiorare, consegnerà alla Sicilia lo sfascio di un sistema con gravissime ripercussioni occupazionali e sociali, con 10 mila operatori e le loro famiglie che pagheranno sulla loro pelle le scelte scellerate consegnateci da una parte del mondo politico siciliano egoista e presuntuoso che non si pone neanche la "questio": quale futuro per la formazione professionale siciliana".
Restano fortissimi i dubbi circa il varo di un PROF per il 2011 atteso che dallo scenario consegnatoci si desume che solamente pochi "ELETTI" potranno spartirsi le circa 2 milioni di ore in un momento delicato della fase politica nazionale e regionale dove il Governo siciliano si appresta a depositare in II^ Commissione all'ARS una bozza di bilancio che prevede EURO 0 al Capitolo relativo alla Formazione Professionale.
Resta inteso che Ugl SCUOLA FP resta convinta ed auspica che solo il Presidente della Regione on. Raffaele Lombardo, che ha avocato a sé la trattativa di alcuni enti, possa porre fine a questa letale incertezza. Quindi confidiamo nell'intervento del Presidente Lombardo per soddisfare le legittime aspettative di più di mille lavoratori e delle loro famiglie. 

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