MOLTE RISORSE PER I FESTEGGIAMENTI DEL 150° ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA E POCHE PER LA POLIZIA DI STATO
Già da alcuni mesi, in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, lo Stato sta organizzando moltissime manifestazioni, continui spot e programmi televisivi, condotte da personaggi con un clichè di tutto rispetto, senza contare poi, le varie iniziative in programma in tutti i Comuni e le Province di Italia. Un programma di incontri ed eventi che comportano una spesa abnorme che ancora una saranno sanate attingendo dalle tasche dei contribuenti, in un momento storico per noi italiani che difficilmente dimenticheremo, a cavallo di questa grave crisi economica, dove molti lavoratori si trovano in cassa integrazione altri non lo trovano e dove molti per non perderlo sono costretti ad andare a “votare” e scendere a “patti”.
A criticare le troppe e sfarzose iniziative a ricordo di questo anniversario è il Segretario Provinciale di Catania dell’Ugl Polizia di Stato Mario Mammino.
“Ancora una volta - replica il sindacalista – siamo di fronte ad una inopportuna se non provocatoria condotta di questo Governo, che, come durante l’impero Romano, appena intravedeva pericoli di crisi sociale riempiva le città di giochi circensi per rabbonire il popolo. Sicuramente non vogliamo sminuire un anniversario di tale rilievo per il paese, e non vogliamo nemmeno venir additati come fautori dell’idea di secessionismo, ma, voglio solo ricordare, che in virtù dei gravi problemi finanziari che vessano le varie amministrazioni pubbliche tra cui il Comparto Sicurezza, il Governo, ad ogni richiesta di lecito finanziamento per qualsiasi fabbisogno; esordisce con un perentorio e imperioso “non ci sono fondi”!!. Ma allora ci viene spontaneo chiederci, come può il Governo non elargire denaro per attività che sono di pubblico servizio e invece essere cosi generoso nel festeggiare un anniversario, spandendo e spendendo a destra e a manca??? Il 150° anniversario dell’Unità d’ITALIA è sicuramente un momento della vita del paese da ricordare e festeggiare, ma si poteva sicuramente, nel rispetto della vigente crisi economica, concentrare tutte le manifestazioni in una giornata unica e con una più sobria modalità di esecuzione in modo da accontentare i nostri politici festosi e consegnare la vile moneta anche agli enti che servono il paese con il minimo indispensabile.”
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