La UGL di Catania manifesta sgomento e indignazione per l’ennesimo infortunio mortale sul lavoro verificatosi l’altro giorno in una cava di basalto lavico a Nicolosi.
Sono già tre gli infortuni mortali in questo inizio d’anno! Questa volta è toccato a Salvatore Cordaro operaio esperto, operatore di macchine per il movimento terra, che è stato travolto e sommerso da una grossa frana di roccia lavica.
Nel tempo sono state emanate leggi, decreti, sono state recepite direttive CEE, è stato, per ultimo, promulgato il DLgs 9/4/2008 n° 81 noto come “Testo Unico per la Sicurezza”, ma nulla è valso ad arrestare il pietoso fenomeno delle morti sul lavoro, anzi in Sicilia e a Catania in particolare, sembra che il fenomeno abbia subito un incremento.
Nel tempo sono state emanate leggi, decreti, sono state recepite direttive CEE, è stato, per ultimo, promulgato il DLgs 9/4/2008 n° 81 noto come “Testo Unico per la Sicurezza”, ma nulla è valso ad arrestare il pietoso fenomeno delle morti sul lavoro, anzi in Sicilia e a Catania in particolare, sembra che il fenomeno abbia subito un incremento.
In effetti non si sconfigge l’infortunio con uno o più decreti, ma occorre che ci sia la volontà di ciascun soggetto coinvolto a prevedere i rischi.
Le disposizioni di legge, gli accorgimenti che si attuano, non riusciranno mai a conseguire reali risultati se non si potenzierà sempre più, a tutti i livelli, la formazione di un’adeguata mentalità di sicurezza.
A nostro avviso, i punti deboli del sistema sicurezza sul lavoro sono essenzialmente due:
la formazione dei soggetti coinvolti nel lavoro e l’attività di controllo, sia di prevenzione che di repressione, attuata dagli organismi preposti.
La formazione, così come attuata e concepita, ha costituito e costituisce esclusivamente un business per enti e professionisti, a volte questi ultimi anche pubblici dipendenti, più o meno preparati. Di fatto la formazione si concretizza in una dichiarazione sottoscritta dal lavoratore, che assicura di aver ricevuto la formazione e l’informazione prevista dalla legge.
Gli Enti, preposti ai controlli, di fatto non esistono o, per meglio dire, non hanno personale in numero sufficiente e/o adeguatamente preparato. Le ASP si avvalgono per i controlli di personale non legato da rapporto di pubblico impiego; l’Ispettorato del Lavoro, che ha competenza nei cantieri temporanei e mobili, in Sicilia non è ancora regolamentato da una legge istitutiva, non ha personale tecnico in numero sufficiente e demanda la sicurezza al nucleo carabinieri; il corpo degli ispettori delle miniere, con il poco personale di cui dispone, espleta la propria attività nell’ambito di tutta la Sicilia Orientale! Si può dunque comprendere quale sia la consistenza e la qualità dei controlli che i citati Enti riescono ad effettuare. Tale situazione assolutamente precaria persiste ormai da diversi lustri e nessuno mai, in tempi normali, si è preso la briga di denunciarla e di affrontarla per tentare una soluzione efficace.
Sotto la spinta emozionale dell’ennesima morte bianca si è ribadita la necessità di “creare subito uno speciale coordinamento in prefettura”. Bene! Siamo d’accordo se ciò potrà giovare a migliorare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, ma ci chiediamo, i vari: Organismo di indirizzo e valutazione delle attività di vigilanza in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro (art. 5 TU); Commissione consultiva per la Salute e Sicurezza sul Lavoro (art. 6 TU); Comitati Regionali di Coordinamento (art. 7 TU); Organismi Paritetici (art. 51 TU); funzionano? Programmano? Esercitano? Ecc. ecc.
Se vogliamo uscire dal tunnel, a nostro parere, dobbiamo impegnarci e pretendere che le leggi non rimangano lettera morta, che gli organismi istituiti funzionino effettivamente e siano composti da soggetti nominati per meritocrazia e non per mera rappresentanza, che gli Enti preposti alla vigilanza e ai controlli rendano un servizio trasparente, efficiente ed efficace; che la programmazione della vigilanza sul territorio provinciale sia trasparente, organica, pressante, costante, continua e infine che l’attività svolta dai funzionari incaricati sia professionale e quindi credibile ed educativa.
Il Responsabile Dipartimento “Sicurezza sul lavoro"
UGL - CATANIA (Antonio Mazzaglia)
UGL - CATANIA (Antonio Mazzaglia)
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