Sovraffollamento nella casa circondariale di Agrigento, carenza di fondi e conseguente ridimensionamento delle indennità, mezzi di trasporto non idonei, assenza di pari opportunità tra il personale, scarsa attenzione allo sviluppo professionale, mancanza di tranquillità sui luoghi di lavoro e non rispetto degli accordi raggiunti tra le OO.SS. e la direzione, sono queste le principali motivazioni che hanno indotto i sindacati Ugl P.P., S.A.P.Pe, OSAPP, UIL PA, CISL FNS, CNPP ad organizzare una manifestazione di protesta che si è tenuta in data odierna ad Agrigento.
Per Francesco D’Antoni segretario regionale dell’Ugl Polizia Penitenziaria “le condizioni di estremo disagio che il personale vive presso la struttura agrigentina sono giunte al limite, da tempo i sindacati chiedono con forza alle istituzioni di prestare attenzione al clima di invivibilità che caratterizza le carceri siciliane e le consequenziali difficoltà con le quali la Polizia Penitenziaria opera quotidianamente”.
Per l’esponente dell’Ugl “ garantire ordine e sicurezza in queste condizioni limite, porta gli agenti a rischiare quotidianamente la vita, nell’indifferenza generale, l’Ugl chiede una rivalutazione del lavoro della Polizia Penitenziaria e una riforma che, partendo dalla risoluzione del drammatico problema della carenza di personale e dal sovraffollamento delle carceri, garantisca migliori condizioni al personale e ai detenuti e, dunque, maggiore sicurezza per la collettività”.
“In un momento così drammatico – conclude il segretario – non ci resta che invitare l’Amministrazione penitenziaria ad avviare una seria riflessione, cominciando dalla valutazione in chiave meritocratica dell’operato degli agenti”.
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