BANCA DEL SUD: CONDORELLI (UGL), L’ECONOMIA SICILIANA E LA BANCA DEL SUD PER LO SVILUPPO DELLLE IMPRESE MERIDIONALI
L’analisi sul dualismo che divide il Nord e il Sud, evidenzia il chiaro - scuro degli affari politici, industriali e creditizi; primo di essi è la Banca del Sud, la quale potrebbe sortire un effetto placebo, oppure, riaprire una nuova stagione di relazioni creditizie.
Per rispondere a questi interrogativi – dichiara il Segretario Confederale dell’Ugl Giovanni Condorelli, - prima dovremmo partire dalla condizione di partenza del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare.
La contrazione della redditività delle PMI – spiega il Segretario - è il riflesso di un rallentamento della domanda del credito da parte delle aziende, di conseguenza le condizioni di offerta creditizia si sono irrigidite per una eccessiva prudenza; il risultato è un mercato ingessato.
Dal bollettino economico n.64 - approfondisce il sindacalista - pubblicato in Aprile dalla Banca d’Italia, emerge quanto sopra citato, ovvero, una restrizione applicata sui prestiti più rischiosi, mentre si segnala in lieve accelerazione per il ricorso alla ristrutturazione del debito, ma non solo, la fitta trama del tessuto economico siciliano è composta da filiere e distretti, che sopravvivono senza i dovuti controlli fiscali e da quelle imprese che si trovano ad operare al margine della legalità per la stretta connivenza con le organizzazioni criminali .
La vera sfida parte da qui - fa seguito il Segretario Regionale Ugl Credito della Sicilia Occidentale Vito La Porta, far emerge quella ricchezza tenuta sommersa, seguendo una prospettiva di sviluppo territoriale che renda più fluido le dinamiche del ricorso al credito.
Con l’istituzione della Banca del Sud, le relazioni creditizie subiranno un nuovo cambiamento – conclude La Porta – il mondo credito analizzato in chiaro - scuro determina che non serve soltanto la riorganizzazione dei principali gruppi bancari, ma bensì servono nuovi criteri sulla concessione del credito, che sappiano cogliere le esigenze degli imprenditori a fronte di una domanda diversificata, per far crescere le Pmi non in una logica di finanziamenti stampella , ma in funzione di uno sviluppo reale e legale dell’economia.
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