Con questa manifestazione intendiamo chiedere a tutte le forze politiche regionali e nazionali - dichiara il Segretario Regionale Ugl Sicilia, Giovanni Condorelli - che la produzione delle aziende siciliane devono restare, per non gravare sull’esigua economia che resiste in Sicilia, il modo del lavoro è in bilico e temiamo una paurosa caduta in verticale dell’occupazione.
I rimedi devono riguardare progetti lungimiranti, principalmente la fiscalità di vantaggio deve avere la priorità, perché solo così potremmo attrarre gli investimenti oltre il confine regionale e nazionale . E poi ci sono le infrastrutture. la Sicilia registra l’isolamento dal resto del paese - spiega il sindacalista - il gap è rappresentato dal minor livello di dotazione infrastrutturale, che non ci permette di essere competitivi nei confronti di quei paesi dell’Est europeo dell’India e della Cina.
Il sindacato deve trovare la forza di condividere con aggregazione le criticità del mondo del lavoro - conclude il segretario- nessuno può ancora difendere le proprie lobby e le proprie categorie.
Dello stesso avviso è il Segretario Nazionale dei Forestali e Agricoli, Nino Cosentino : occorre una responsabilità degli industriali che non miri solo al profitto, per questo possiamo definire la manifestazione una protesta corale ed un momento di coesione tra lavoratori, sindacati e Istituzioni.
Conosciamo quali sono le ripercussioni, per questo chiediamo agli industriali – conclude Cosentino - di investire sulla stabilità sociale all’interno delle proprie aziende. Non possono venir meno al grande patto sociale per il quale sono chiamati.
Nel vivo della manifestazione - il segretario dell’Unione Territoriale,Claudio Marchesini dichiara: poniamo un freno alle delocalizzazioni per il futuro dei nostri lavoratori.
Dai call- center al comparto dei metalmeccanici, dai cantieri navali alla Fiat di Termini Imerese e il settore bancario che ha esportato all’estero i back – office, - spiega il segretario - tutto il modo del lavoro è interessato da questo fenomeno. Il settore dei call – center rischia di perdere migliaia di posti di lavoro, a breve stimiamo che su Palermo potremmo raggiungere 6000 licenziamenti.
Chiediamo alla politica che deve responsabilizzarsi, ovvero di bloccare alle aziende che intendono trasferirsi, tutti gli ammortizzatori fino ad ora erogati. E’ chiaro che la collettività non può finanziare chi toglie il lavoro. Confidiamo nelle manovre varate per il Sud e che non siano solo degli “spot elettorali” .
In conclusione, il Segretario Marchesini, rivela la sua preoccupazione verso i giovani:purtroppo prevedo che forse non lavoreranno mai se perdura questa clima di incertezza, invece per coloro che già lavorano, magari nei call – center, si prospetta che per arrivare ad uno stipendio di 600euro mensili, dovranno trasferirsi in Romania.
Il mondo creditizio rappresentato dalla Dirigente Sindacale Provinciale Ugl Credito Valeria Zangrì, è sceso in campo a supporto dei lavoratori dichiarando: riusciremo con la manifestazione sindacale a tutelare i siciliani che vogliono un cambiamento. Anche il comparto dei bancari, ha subito la delocalizzazioni di alcuni segmenti funzionali dei nostri istituti.
Il mondo creditizio – approfondisce Zangrì - sta valutando alcune tra le possibili strategie per prevenire il fenomeno e ridurre l’impatto negativo giocando d’anticipo, potremmo prevenire che la trama della delocalizzazione possa infittirsi.
Sul palco, a conclusione della giornata dedicata alla manifestazione contro la delocalizzazione dell’Ugl Sicilia, arriva un monito dal Segretario Nazionale Giovanni Centrella: è vitale rappresentare gli interessi dei lavoratori con la coesione sindacale, - prosegue il Segretario – ed è una grande soddisfazione vedere la massiccia adesione del popolo dell’UGL .
Da questa piazza, abbiamo lanciato un messaggio forte, che giungerà anche Roma; il vostro è un Segretario - conclude Centrella – che viene dal mondo operaio e che per tale motivo non consentirà che si perda neanche un solo posto di lavoro sia in Sicilia, che nel resto d’ Italia, difenderemo con le unghie e con i denti i lavoratori.
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