La posizione debitoria riguarda i dipendenti e la mancata corresponsione del premio aziendale di produttività del mese di giugno; per i fornitori la situazione è ancora più grave, non si parla di mesi di attesa, ma bensì di un intero anno ed inoltre giungono notizie di pignoramenti effettuati sui conti correnti della CRIAS. A fronte di un inevitabile tracollo abbiamo chiesto – spiegano i sindacalisti – di poter esaminare tutta la documentazione ufficiale, ovviamente dal 2008 la richiesta non è mai stata esitata e dunque non possiamo sapere quali sono i risultati prodotti dall’amministrazione di Alescio e Giardina e renderli noti al socio unico dell’Ente ovvero la Regione Sicilia.
Per salvaguardare l’occupazione, dopo la presentazione di un piano per la riorganizzazione del personale - concludono Saeli , Coppa, Libranti e Molino – ci siamo visti costretti ad adire le vie legali, per far rispettare le relazioni industriali. Anche gli attori politici devono chiarire la propria posizione, dal Presidente Lombardo all’Assessore Regionale alle attività Produttive Venturi, devono far chiarezza sulla situazione della Crias.
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