Circolano con insistenza tra gli addetti ai lavori voci circa presunte intese sottobanco tra il Dirigente Generale del Dipartimento regionale istruzione e formazione professionale, Ludovico Albert, e alcune sigle sindacali, proprietarie di Enti formativi operanti attraverso la L.e.24/76 e quindi titolari di una fetta considerevole di finanziamento regionale.
Dopo la scrittura dell’accordo quadro sulla buona formazione che ha prodotto ulteriori ritardi e debolezze nel sistema formativo regionale ed ha contribuito al raggiungimento del risultato di far saltare il settore, il successivo passaggio è stato produrre più scritture e riscritture del bando FSE triennale dove transitare l’offerta formativa regionale con la condivisione di solamente alcuni soggetti.
Se il progetto politico è liberare precisi enti formativi dal peso dei lavoratori per partecipare alla gestione del nuovo modello di offerta formativa che passa dall’evidenza pubblica con avviso cosiddetto aperto e fondato sul Vademecum FSE, i protagonisti sono ad un passo dal traguardo.
Le prossime mosse, secondo alcuni, dovrebbero prevedere l’ulteriore rallentamento amministrativo delle procedure con il mancato riconoscimento delle anticipazioni successive per gli Avvisi 1 e 2 relativi ai Servizi Formativi (se ne parlerebbe da settembre in poi), azione finalizzata a creare le condizioni favorevoli alla definitiva mancata presentazione del DURC da parte di quegli Enti (cosiddetti storici a maggiore presenza di dipendenti) ancora oggi in regola seppur con la rateizzazione.
Svincolare l’ente dall’obbligo di dovere utilizzare i lavoratori, a seguito del finanziamento dei progetti a valere sul Bando 2012/2014, sarebbe, secondo alcuni attenti osservatori, il vantaggio finale di taluni attori del sistema che hanno mosso diverse pedine per creare quell’humus fertile alla creazione di nuove forme di occupazione da contrapporre a migliaia di precari.
Per far questo il prossimo governo regionale, che dovrebbe verir fuori dall’ennesimo rimpasto, dovrebbe presentare per l’approvazione a Sala D’Ercole della norma abrogativa della L.r. 24/76, ultimo baluardo per la certificazione della caduta del corredo normativo regionale, osteggiato per tanti mesi da Centorrino ed Albert.
Ugl Sicilia, su suggerimento dei dirigenti e degli iscritti di Ugl Scuola, ha più volte rappresentato al presidente della Regione Siciliana la necessità di introdurre l’Agenzia Unica degli operatori del sistema formativo regionale a prevalente partecipazione pubblica e composta dagli Enti formativi senza finalità di lucro accreditati, secondo le vigenti regole al sistema regionale di accreditamento.
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