CONDORELLI (UGL):DALLA PROFONDA CRISI DEL MERIDIONE SI PUÒ VENIRE FUORI ATTRAVERSO POLITICHE RESPONSABILI
Giovanni Condorelli |
La questione meridionale, la questione giovanile e l’elevata disoccupazione gravano su un’ economia debole che stenta a crescere e che alimenta il divario tra Nord e Sud. Secondo le prime anticipazioni del rapporto 2011 sull’economia del Mezzogiorno della SVIMEZ, il sud non da segnali di ripresa, penalizzando lo stato precario e di inattività dei giovani, soprattutto la fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni – lo dichiara il Segretario Regionale UGL in Sicilia, Giovanni Condorelli – bisogna interrogarsi perché abbiamo raggiunto tali livelli sociali e occupazionali in cui due giovani su tre sono senza lavoro e quale deve essere la strada per venir fuori da questa emergenza.
L’UGL si interroga da molti mesi – spiega il sindacalista – per noi la priorità è cercare di raggiungere la stabilità di coloro che sono ai margini del mercato del lavoro, non a caso la rilevazione giunge alla conclusione che bisogna creare solidità all’interno del mondo del lavoro, solo così potremmo pervenire ad una attenuazione non solo della disoccupazione, vista la perdita consistente di posti di lavori pari a 281 mila unità, ma anche delle prestazioni degli ammortizzatori sociali.
Le cause di una tale emergenza sono riconducibili ad una gestione molto clientelare della “cosa pubblica”, a partire dalle politiche del lavoro ed a seguire quella della formazione - continua Condorelli – molti giovani sono inattivi ( cioè i NEET, giovani che non studiano e non lavorano),perché non ritengono adeguati i corsi esistenti. Sembra lecito l’ardire delle nostre considerazioni, dopo aver esaminato i dati Svimez sulle dinamiche occupazionali e formative che proponiamo ai giovani.
La strada maestra deve essere una sola, unire maggiore produttività e occupazione, dare la possibilità alle parti sociali di confrontarsi – conclude il Segretario - dalla coesione delle parti sociali dipende il futuro dei nostri giovani, che di certo non tuteleremo solo con parole e dissidi, ma con i fatti che il nostro sindacato intende realizzare. Che si attuino le riforme a livello nazionale come l’apprendistato per ridurre i giovani inattivi, il credito d’imposta per le imprese, dotare la Sicilia di infrastrutture. Ecco questi sono i fatti concreti che cambieranno il volto del mezzogiorno.
L’UGL si interroga da molti mesi – spiega il sindacalista – per noi la priorità è cercare di raggiungere la stabilità di coloro che sono ai margini del mercato del lavoro, non a caso la rilevazione giunge alla conclusione che bisogna creare solidità all’interno del mondo del lavoro, solo così potremmo pervenire ad una attenuazione non solo della disoccupazione, vista la perdita consistente di posti di lavori pari a 281 mila unità, ma anche delle prestazioni degli ammortizzatori sociali.
Le cause di una tale emergenza sono riconducibili ad una gestione molto clientelare della “cosa pubblica”, a partire dalle politiche del lavoro ed a seguire quella della formazione - continua Condorelli – molti giovani sono inattivi ( cioè i NEET, giovani che non studiano e non lavorano),perché non ritengono adeguati i corsi esistenti. Sembra lecito l’ardire delle nostre considerazioni, dopo aver esaminato i dati Svimez sulle dinamiche occupazionali e formative che proponiamo ai giovani.
La strada maestra deve essere una sola, unire maggiore produttività e occupazione, dare la possibilità alle parti sociali di confrontarsi – conclude il Segretario - dalla coesione delle parti sociali dipende il futuro dei nostri giovani, che di certo non tuteleremo solo con parole e dissidi, ma con i fatti che il nostro sindacato intende realizzare. Che si attuino le riforme a livello nazionale come l’apprendistato per ridurre i giovani inattivi, il credito d’imposta per le imprese, dotare la Sicilia di infrastrutture. Ecco questi sono i fatti concreti che cambieranno il volto del mezzogiorno.
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