Nulla di fatto dopo le due ore di confronto tra il premier Mario Monti e i sindacati sulla manovra anti-crisi. Cgil, Cisl, Uil e Ugl confermano così lo sciopero unitario di tre ore proclamato per lunedì e tutte le iniziative di mobilitazione annunciate mercoledì scorso. «L'incontro si è concluso con il generico impegno di tener conto di ciò che ha detto il Parlamento e di ciò che abbiamo detto noi in questi giorni», spiega la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, in una conferenza stampa dopo la riunione di Palazzo Chigi. «Se la soluzione - aggiunge - si chiama indicizazione e Imu non risponde alle richieste che abbiamo fatto».
Insomma, sulle pensioni e sulla richiesta di maggiore equità nel pacchetto anti-crisi, i sindacati non trovano le risposte attese da parte dell'esecutivo. «La condizione che vive il Paese è molto grave e bisogna agire rapidamente, ha detto Monti, e ne siamo convinti ma le posizioni restano distanti perché bisogna trovare soluzioni con senso di equità, che sono cose concrete. Ci vuole ancora più equità», aggiunge Raffaele Bonanni, numero uno della Cisl. Confermata dunque la protesta di lunedì, ma anche tutte le iniziative collegate con i presidi davanti a Montecitorio e alle prefetture. «Non abbiamo trovato elementi tali - aggiunge Bonanni - che ci inducessero a non scioperare domani». Purtroppo, chiarisce ancora Luigi Angeletti, segretario della Uil, «non abbiamo ricevuto risposte che ci mettessero nella condizione di revocare lo sciopero. È stato un incontro dal risultato del tutto insoddisfacente». Sulle poche cose che ritenevamo necessarie, sottolinea poi Giovanni Centrella, segretario della Ugl, «non abbiamo registrato alcuna apertura».
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