Antonio Scolletta |
“Dopo una manovra economica ‘lacrime e sangue’, finalmente si apre un primo spiraglio per la crescita nelle regioni del Sud, grazie allo sblocco dei fondi regionali da parte dell'Ue e all'intesa tra governo e regioni. Ora, però, occorre fare presto e bene”.
Lo ha dichiarato Antonio Scolletta, responsabile regionale Ugl Sicilia, spiegando che “è urgente cantierizzare le opere necessarie per la modernizzazione infrastrutturale dell'isola, al fine di colmare il dualismo produttivo Nord-Sud e di restituire speranza a lavoratori che vivono in un territorio con i più alti tassi di disoccupazione”.
“A fronte delle mancate liberalizzazioni dei ‘servizi e mercati protetti’, che avrebbero potuto rappresentare un’occasione per il rilancio dell’occupazione - aggiunge il sindacalista -, per vincere la sfida del rilancio del Sud si rende necessario investire sulla ricerca e incrementare la competitività, tentando così di porre un freno al fenomeno delle delocalizzazioni”.
“E’inoltre importante – prosegue - mettersi all’opera per definire un piano industriale articolato per il Sud, adattabile alle diverse esigenze territoriali e compatibile con un nuovo modello di ‘sistema Paese’, che sia solidale e inclusivo. Parallelamente, si deve elaborare un progetto ad ampio raggio di riqualificazione dei lavoratori che fruiscono degli ammortizzatori sociali, e mettere in campo misure che favoriscano l’occupazione giovanile”.
“Sono questi, in poche parole – conclude - i punti base da cui, a nostro avviso, deve ripartire la Sicilia, e il Sud in generale”.
Lo ha dichiarato Antonio Scolletta, responsabile regionale Ugl Sicilia, spiegando che “è urgente cantierizzare le opere necessarie per la modernizzazione infrastrutturale dell'isola, al fine di colmare il dualismo produttivo Nord-Sud e di restituire speranza a lavoratori che vivono in un territorio con i più alti tassi di disoccupazione”.
“A fronte delle mancate liberalizzazioni dei ‘servizi e mercati protetti’, che avrebbero potuto rappresentare un’occasione per il rilancio dell’occupazione - aggiunge il sindacalista -, per vincere la sfida del rilancio del Sud si rende necessario investire sulla ricerca e incrementare la competitività, tentando così di porre un freno al fenomeno delle delocalizzazioni”.
“E’inoltre importante – prosegue - mettersi all’opera per definire un piano industriale articolato per il Sud, adattabile alle diverse esigenze territoriali e compatibile con un nuovo modello di ‘sistema Paese’, che sia solidale e inclusivo. Parallelamente, si deve elaborare un progetto ad ampio raggio di riqualificazione dei lavoratori che fruiscono degli ammortizzatori sociali, e mettere in campo misure che favoriscano l’occupazione giovanile”.
“Sono questi, in poche parole – conclude - i punti base da cui, a nostro avviso, deve ripartire la Sicilia, e il Sud in generale”.
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