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L'UGL METALMECCANICI DENUNCIA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA LO STATO DI ABBANDONO DELLA ZONA INDUSTRIALE DI CATANIA

CATANIA - A nulla sono servite le proteste e gli incontri in prefettura con il vice prefetto Fichera e con l’Assessore regionale alle Attività produttive Venturi sulla gestione del consorzio ASI del 25 novembre 2010. Alle promesse non sono seguiti ancora una volta i fatti! Pantano d’Arci rimane invivibile. Si tratta di una zona industriale pericolosissima per i continui allagamenti, per la scarsa illuminazione, per le strade dissestate, per le discariche a cielo aperto, per la presenza di branchi di cani randagi, per l’assenza di una postazione di pronto intervento, etc.
"Denunciamo - sottolinea il segretario Luca Vecchio dell'Ugl Catania - questo stato di sottosviluppo, di abbandono e di pericolo per le persone da oltre dieci anni e nonostante gli impegni da parte delle istituzioni nessun intervento infrastrutturale o di manutenzione si è verificato concretamente. Da ieri, sono sequestrati e in condizioni di estremo pericolo, i lavoratori di ST, Micron e 3Sun collocati nella zona del modulo M6 di Blocco torrazze. La ST ha chiesto la Cassa integrazione, mentre i lavoratori delle altre aziende sono rimasti intrappolati nelle fabbriche nel completo disinteresse da parte di chi è deputato ad attivare i soccorsi nonostante le rassicurazioni ricevute sulla funzionalità del servizio di video sorveglianza. I lavoratori che giornalmente mettono a repentaglio la loro incolumità per recarsi nei luoghi di lavoro e che oltre ai disagi stanno pagando di tasca propria i danni causati alle loro autovetture, non tollerano più tali scandali e le inefficienze delle istituzioni preposte".
"Pertanto, stanchi di ricevere false promesse l’UGL Metalmeccanici si rivolgerà all’autorità giudiziaria per accertate eventuali responsabilità e affinché si possa assicurare assistenza e sicurezza alle decine di migliaia di persone che lavorano e pagano le tasse". (fonte http://www.cronacaoggi.it/)

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