PUBBLICO IMPIEGO : PICCIONE (UGL), RICADUTE GRAVISSIME SULLA SICILIA ED IN PARTICOLARE NEL SETTORE PUBBLICO, PROCLAMATO STATO D’AGITAZIONE
“Da qualche mese
non si fanno altro che leggere e ascoltare, lamentele e pseudo interventi della politica siciliana riguardo i tagli del
Governo Centrale e la Spending Rewiew, ci
riferiamo a coloro che rappresentano l’attuale maggioranza alle Camere, sono velocissimi
a condannare duramente i tagli sulla sanità, sulla scuola, la chiusura degli
Uffici Giudiziari e delle Prefetture, ma non capiamo con quale coraggio possano
giornalmente uscire a mezzo stampa e televisione, quando i loro partiti di
appartenenza sono proprio quelli che hanno permesso tutto ciò”.
Questo è quanto
dichiara Giuseppe Piccione, Segretario Regionale dell’Ugl Intesa Funzione
pubblica il quale aggiunge “lo hanno
permesso e continuano a permetterlo, appoggiando in Parlamento e dando la
“fiducia” ad un Governo abilissimo a tagliare alla cieca senza criteri
ragionevoli e ragionati, a vessare ulteriormente il Pubblico Dipendente
gettandolo in pasto all’opinione popolare come se fosse la causa della
situazione di collasso in cui si trova il sistema della P.A., ma altrettanto
abile a dare motivazioni che hanno una parvenza di sensato”.
“Si vergognino e
chiedano scusa pubblicamente per ciò che fanno, o meglio per ciò che non fanno,
- specifica il sindacalista - e abbiano quanto meno l’onestà intellettuale
di ammettere che la loro è solo una “pre campagna elettorale”, dato che in
Sicilia ci avviciniamo alle elezioni regionali e amministrative in quasi tutti
i comuni dell’isola”.
“Non è
plausibile – spiega Piccione - che lo Statuto Speciale della Regione sia solo
un modo per aumentare i privilegi dei già “privilegiati” che invece di dare
lustro a questa terra e alla sua economia pensano ai loro benefit e alla
prossima tornata elettorale, anziché
sfruttarlo per come si dovrebbe, ovvero non permettendo o quanto meno
opporsi con forza a determinati tagli dato che sarebbe nelle prerogative della
Regione Sicilia farlo”.
“Si dice –
conclude il sindacalista - ai posteri
l’ardua sentenza, e ci
auspichiamo che i posteri saranno i cittadini con a capo i dipendenti pubblici
che daranno la giusta risposta alle urne, sulla scorta delle ultime manovre del
Governo Centrale, l’Ugl non poteva che dichiarare lo stato di agitazione per
tutte le categorie del Pubblico Impiego”.
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