TROVATA L'INTESA TRA SINDACATI E GOVERNO: I LAVORATORI DELLE SOCIETÀ LIQUIDATE TRANSITERANNO NELLA SAS


L'accordo, quindi, garantirà: i livelli occupazionali di tutti i dipendenti assunti al 31 dicembre 2009 e l'entità dei salari percepiti in precedenza dai dipendenti. Inoltre è stata mantenuta una coda contrattuale per risolvere i contenziosi interni ed esterni entro una settimana dalla stipula dell'accordo. Ed infine è stato costituito anche un “salario accessorio”, meglio detto, un fondo vero e proprio di produttività di circa tre milioni di euro. In definitiva, i dipendenti il 31 luglio, data di scadenza della proroga dei contratti, verranno licenziati dalle aziende in liquidazione e verranno contestualmente riassunti nella nuova società, mantenendo i contratti collettivi Regionali del Lavoro a tempo indeterminato.
Ciò che va evidenziato però è che il primo articolo dell'accordo, quello che garantirebbe il lavoro ai dipendenti delle due partecipate, fa un'accezione non di poco conto: qualora il numero di dipendenti da riassumere fosse superiore al fabbisogno della Sas, si dovrebbe comunque procedere a delle selezioni che tengano conto delle esigenze tecnico produttive dell'azienda .Presenti alla riunione Gianni Silvia, il presidente dell'azienda consortile dove confluiranno tutti i dipendenti delle due aziende in liquidazione, tutte le sigle sindacali che rappresentano i 2.300 lavoratori, Anna Rosa Corsello, che ha gestito la liquidazione della Multiservizi, il consulente legale Claudio Alongi e un rappresentante dell'ufficio provinciale del lavoro. E' durato 14 ore il lungo braccio di ferro fra sindacati e dirigenti Regionali che ha portato ad un accordo risolutivo, ma che, nonostante tutto, non convince del tutto i sindacati: “Ciò che ci lascia perplessi – hanno dichiarato le OO.SS. regionali del Terziario e della Funzione Pubblica – è l'articolo 5 dell'accordo firmato. In ogni caso, non possiamo che essere soddisfatti per le richieste avanzate e sottoscritte da entrambe le parti, soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia dei livelli occupazionali”.
L'articolo 5, che fa storcere il naso ai sindacati, racchiude le richieste e le limitazioni all'accordo avanzate dalla dirigenza della Sas e dall'assessorato all'Economia. Nel dettaglio, “L'efficacia e validità dell'accordo restano condizionate sospensivamente” a tre condizioni ben definite, ovvero: alla stipula di contratti di servizio, quindi vere e proprie commesse, tra la Sas, l'amministrazione regionale e gli enti soci committenti; nella seconda condizione sta tutto il peso del governo nazionale nei confronti della “Sicilia sprecona” che si è dipinta in queste ultime settimane. Infatti, l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, si riserva la possibilità di ulteriori chiarimenti e pareri legali per verificare l'efficienza e la coerenza dell'accordo e delle procedure rispetto all'articolo 4 comma 9 D.L. 95/2012, noto a tutti come provvedimenti relativi alla spending review.
Sebbene a Live Sicilia l'assessore abbia assicurato che quell'articolo quasi certamente non sarà recepito in Sicilia.
Letizia Fiorino
Segreterio Regionale UGL Terziario Sicilia
Letizia Fiorino
Segreterio Regionale UGL Terziario Sicilia
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