I dipendenti dell’Atm, da tre mesi senza
stipendio,hanno incontrato i vertici
della Regione per discutere della difficile situazione economica della loro
azienda.
“Siamo venuti fin qua con Uil, Orsa e Cub - ha spiegato il segretario
provinciale dell’Ugl Francesco Alizzi - per un motivo ben
preciso: la settimana scorsa il commissario dell’Atm Santi Alligo, durante
un incontro con i sindacati, ha dichiarato che bisognava chiedere alla Regione
lo sblocco delle risorse destinate all’Atm, risorse ferme allo scorso settembre
2011.
Ma a Palermo, invece, il direttore del dipartimento infrastrutture, Vincenzo Falgares ci ha spiegato che la Regione ha dato invano delle indicazioni ben precise che il Comune di Messina avrebbe dovuto seguire per ricevere dei contributi”.
Ma a Palermo, invece, il direttore del dipartimento infrastrutture, Vincenzo Falgares ci ha spiegato che la Regione ha dato invano delle indicazioni ben precise che il Comune di Messina avrebbe dovuto seguire per ricevere dei contributi”.
Queste indicazioni, tuttavia, non sono state
rispettate, quindi sono state ribadite.
L’assessorato ai trasporti, infatti, ha annunciato che le
erogazioni dei contributi trimestrali verranno bloccati finché il Comune di
Messina non opererà la trasformazione in Spa dell’Atm e finché non presenterà
il relativo piano industriale.
I primi due trasferimenti di
quest’anno sono stati pignorati.
E lo stesso potrebbe accadere con i prossimi
contributi.
Per questo motivo, la Regione ha deciso di bloccare
l’erogazione.
I dipendenti dell’Atm, ormai dal 2008, ricevono i loro
stipendi costantemente in ritardo.
A Palazzo Zanca hanno dato la colpa alla Regione.
La Regione
Siciliana ha allargato le braccia scaricando sul Comune di
Messina ogni responsabilità.
Da notizie assunte, direttamente dal responsabile del
Dipartimento Infrastrutture, si evince inequivocabilmente il gravissimo il
comportamento omissivo del Comune di Messina
in quanto lo stesso risulta caratterizzato da numerose inadempienze tra
le quali il non aver trasmesso ai competenti uffici Regionali atti
espressamente richiesti come la delibera di liquidazione esitata nel febbraio
2012 dal Consiglio Comunale di Messina, la
Bozza del Contratto di Servizio e il nuovo, l’ennesimo, progetto di costituzione
di una nuova azienda risultante dallo
studio condotto da Innovabic per conto dello stesso Comune di Messina
Ci preme sottolineare, inoltre che nella Città di
Messina, allo stato circolano appena 15/20 bus e 5 Tram assolutamente insufficienti a garantire la
Mobilità cittadina, servizio che giudichiamo, senza tema di smentita molto al
di sotto dei servizi minimi essenziali.
Un quadro generale che configura nei fatti
“interruzione di pubblico servizio” con l’aggravante che lo stesso e ascrivibile
unicamente ai sogetti deputati a garantirlo, nello specifico dal Comune di Messina e dalla propria
partecipata A.T.M.
Intanto, in questo contesto,circa seicento lavoratori,
molti dei quali con un solo reddito in famiglia, sono da tre mesi senza
stipendio e non sanno nemmeno come fare la spesa.
“L´unica
cosa positiva - ha concluso Alizzi- è che la Regione si è
dimostrata disponibile a partecipare ad un incontro con il
commissario del Comune di Messina Luigi Croce e i rappresentati sindacali
dell’Atm per discutere della grave crisi economica dell’azienda e per
cercare di trovare una soluzione”.
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