Recentissimi disegni di legge, in cui si dispone, in poche righe, di portare l’orario di lezione dei docenti delle medie inferiori e superiori da 18 a 24 ore settimanali, violando il contratto in essere, e senza nemmeno accennare ad un aumento retributivo, è l’ennesimo, e purtroppo il più grave, attacco alla condizione dei docenti, e, con essi, della scuola italiana, cui quotidianamente i genitori affidano il futuro dei propri figli.
“Il progetto – spiega il Vice Segretario in Sicilia dell’Ugl Scuola, Francesco Messina - , di aumentare l’orario di lezione dei docenti medi superiori da 18 a 24 ore settimanali, senza nemmeno prendere in considerazione un aumento corrispondente di retribuzione, è un vero e proprio insulto, verso tutti i docenti.
“Potevamo – aggiunge il sindacalista - tollerare che tale idea potesse venire in mente ad un qualche politico, ma non che venga da un governo di professori universitari (con le loro 60-70 ore di lezione annue, essi dovrebbero sapere come ad esse corrisponde una mole assai maggiore di lavoro”.
“Infatti, - ritiene Messina - una simile misura può essere anche solo ipotizzata soltanto facendo leva, con spirito su un pregiudizio tanto falso quanto diffuso: che i docenti non facciano niente, che lavorino solo 18 ore, e che dunque, in fondo, sgobbare un terzo delle ore in più, a parità di stipendio, è il minimo che si meritano”.
“ Tutto ciò è, semplicemente, falso- conclude il sindacalista - che l’uomo qualunque non veda e non conosca tutto il lavoro che c’è oltre le 18 ore di lezione è comprensibile, che il Ministro Professor Profumo ragioni come l’uomo qualunque, o ne sfrutti il qualunquismo, è inaccettabile”.
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