VI
RICORDATE CHE ABBIAMO PAGATO CON UNA NOSTRA GIORNATA DI LAVORO QUEL FAMOSO Fondo nazionale per il sostegno
dell'occupazione nel settore del credito (art.12
dell'accordo) CHE DOVREBBE “garantire una riduzione dei costi per un
periodo predeterminato alle imprese che procedono ad assunzioni a tempo
indeterminato” (comma 1 art.12
dell'accordo) CREDENDO CHE SI POTESSE FAVORIRE ANCHE L’OCCUPAZIONE DEI
NOSTRI FIGLI?
ED INVECE NULLA SI SA MENTRE L’AZIENDA CONTINUA NEL SUO
ATTEGGIAMENTO DI CHIUSURA.
Il rinnovo contrattuale per i
quadri direttivi e per il personale della aree professionali dipendenti delle
imprese creditizie, finanziarie e strumentali si è formalizzato, agli inizi del
2012, in uno scenario caratterizzato dall'acuirsi dei debiti sovrani e dal
peggioramento del quadro macroeconomico internazionale e dell'area dell'Euro,
in particolare, scenario che ha reso il contesto economico e le condizioni
delle banche del nostro Paese estremamente complessi.
Le Parti stipulanti hanno avuto
la consapevolezza che l'andamento dell'economia e dei mercati finanziari
avrebbe richiesto un profondo impegno verso obiettivi comuni tendenti alla
realizzazione di opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata
competitività, per l'occupazione e per la difesa del potere di acquisto dei
salari.
Il Fondo eroga alle imprese, per
un periodo di tre anni, un importo annuo pari a 2.500 euro per ciascun
lavoratore che venga assunto con contratto a tempo indeterminato, ivi compreso
l'apprendistato professionalizzante.
Le assunzioni riguardano i giovani
disoccupati fino a 32 anni di età, i disoccupati di lungo periodo
di qualsiasi età, i cassaintegrati, i lavoratori in mobilità
e le donne nelle aree geografiche svantaggiate (come indicate dal
D.lgs. 10 settembre 2003 n.276, art.54, comma 1, lett. e) attraverso un
contratto a tempo indeterminato, (comma 5
art.12 dell'accordo).
Il Fondo dovrebbe, inoltre,
favorire la stabilizzazione dei lavoratori con contratti di lavoro diversi da
quelli a tempo indeterminato (contratti a termine, contratti di inserimento,
contratti di progetto, contratti di somministrazione) (comma 6 art.12 dell'accordo).
Il nuovo contratto ha previsto la
costituzione di un gruppo di lavoro paritetico tra le parti, per
stabilire quanto necessario per il funzionamento del Fondo, nel rispetto dei
suddetti principi (comma 9 art.12 dell'accordo).
I Segretari Generali del credito si
sono attivati, col presidente dell'ABI, ed a breve ripartirà il nostro ente
bilaterale Embicredito che si occupa anche del FOC.
Le parti firmatarie, inoltre, si
sono impegnate, in funzione della disponibilità del fondo, a definire un
maggiore impegno finanziario annuo (di cui al
comma 5) nei casi di assunzione nelle regioni del Mezzogiorno con più
elevati tassi di disoccupazione giovanile (comma
9 art.12 dell'accordo).
I dati statistici certamente non
sono confortanti.
I giovani rappresentano da sempre una delle categorie più vulnerabili, la loro condizione nel mercato del
lavoro appare ancora più critica.
Nel 2011 il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è pari
al 29,1% in aumento di 1,3 punti
percentuali rispetto all’anno precedente. Si tratta del valore più alto
dell’ultimo decennio.
Nel 2002, infatti, il tasso di disoccupazione giovanile si attestava
al 22,0 per cento.Nel 2011, dopo un breve periodo di attenuazione, tornano a rafforzarsi
anche le differenze di genere: il tasso di disoccupazione giovanile delle
donne italiane (32,0 per cento) supera quello maschile di quasi 5 punti.
Anche le differenze territoriali confermano che le regioni del
Mezzogiorno soffrono di una disoccupazione giovanile più elevata rispetto al
resto d'Italia, laddove, nel 2011, in Sicilia si concentra il 43% del fenomeno,
in Calabria il 40%, in Sardegna il 42%, in Campania il 44%.
Queste
considerazioni ci impegnano a chiedere un confronto con l'Azienda per verificare se:
- quelle premesse che costituiscono tuttora
l'armatura portante di questa valida istituzione in campo sociale che è il
Fondo nazionale per il sostegno dell'occupazione nel settore del credito
abbiano avuto una reale concretizzazione all'interno della nostra realtà
aziendale, e soprattutto regionale, nella convinzione che la solidarietà,
soprattutto quando si esplica nel mondo del lavoro, sia realmente
praticata e non solo dichiarata;
- se i dirigenti abbiano versato l’ulteriore
contributo richiesto per il Fondo che era stato indicato nella misura del
4% della loro retribuzione fissa e comunque garantito dall’Azienda.
Palermo, 18 marzo 2013
LA SEGRETERIA REGIONALE SICILIANA
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