“L’accordo
siglato tra la segreteria nazionale UGL Chimici ed Eni, relativo all’ avvio di
procedura di mobilità per 1.000
dipendenti del Gruppo, e la contemporanea assunzione di 300 giovani laureati e
diplomati, va considerato con soddisfazione per le tutele previste verso i
lavoratori che saranno interessati, ma anche con una certa preoccupazione per i
riflessi negativi che potrebbero esserci”.
“Infatti - spiega il Segretario Provinciale dell’Ug ChimicI
di Caltanissetta, Andrea Alario, - se da
un lato la assunzione di nuove, qualificate risorse umane viene ritenuta dalle
parti sociali come una preziosa occasione per investire nel futuro, dall’altro
lato ingenera apprensione circa la distribuzione geografica che potrebbe
esserci circa i tagli occupazionali concordati. C’è infatti il sospetto che,
come purtroppo avvenuto in passato, gli esuberi occupazionali siano concentrati
prevalentemente nel Meridione a supporto di una politica industriale volta ad
un ridimensionamento delle attività dei siti meridionali”.
“Il
ritardo della ripresa della attività della Raffineria di Gela – approfondisce Alario
- coincide proprio con la sottoscrizione
di questo accordo e ciò rappresenta, a giudizio della nostra Federazione Chimici Caltanissetta, un
pericoloso segnale circa la effettiva volontà da parte dell’Azienda e di ENI di
confermare strategici i siti industriali del Meridione.
Il rischio di un ulteriore taglio
occupazionale, in un territorio già fortemente penalizzato dalla crisi e dalla
recessione, non sembra purtroppo del tutto scongiurato”.
“L’Ugl
Chimici auspica quindi - conclude il sindacalista - che i tagli
occupazionali concordati non siano assolutamente concentrati su Gela e sul suo
sito industriale ma anzi, nella razionalizzazione delle attività, costituiscano
un consolidamento dei processi produttivi del territorio, in questo senso vigileremo
con impegno ed attenzione perché non venga minato lo sviluppo del sito
industriale con un danno irreparabile soprattutto per le generazioni future”.
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