DALL’UGL SCUOLA UN GRIDO DALL’ALLARME, IN SICILIA LA DISPERSIONE SCOLASTICA È UN DATO INEQUIVOCABILE
Francesco Messina |
"In Sicilia c’è il record di ragazzi, che non studiano e
non lavorano.Ma i dati dell’evasione scolastica anche nel periodo
dell’obbligo provano che il fenomeno ha raggiunto livelli allarmanti e unici. Due giovani su
quattro in Sicilia non lavorano e non studiano, non fanno neanche uno stage.
Sono giovani condannati a consumare senza il diritto di produrre e senza il
diritto di sapere.Sono anni che nella scuola siciliana si osservano i dati
dell’abbandono e i dati del fallimento delle politiche educative, mentre lo
sguardo della politica siciliana rimane completamente assente o decisamente
inadeguato. Sono anni che lo
denunciamo a interlocutori assenti e distratti”.Lo dichiara il Vice Segretario
Regionale dell’Ugl Scuola Sicilia , Francesco Messina, il quale ha aggiunto “ le cifre sono da
vergogna e le innumerevoli azioni a contrasto sono sempre inadeguate, quando ci sono, non
nel vero interesse dei ragazzi, ma nell’interesse di altri. Su questo fronte l’Ugl Sicilia lancia alcune
proposte spiega Messina “dotare la Sicilia di una percentuale congrua di asili
(fondamentali nel determinare il successo scolastico del ciclo di studi dei
bambini), assicurare il tempo pieno nella scuola primaria e il tempo prolungato
alla scuola media (adeguando edifici e organici), agire in modo organico nel
recupero delle debolezze in italiano e matematica nel primo ciclo scolastico con risorse professionali provenienti
dalle graduatorie scolastiche piene di docenti abilitati e vincitori di
concorso adeguatamente preparati a tale azione di soccorso e non ultimo un
piano programmato per l’edilizia scolastica”. “Sono le azioni programmatiche a lungo
termine, quelle necessarie e urgenti per gli studenti siciliani - chiarisce il
sindacalista – l’Ugl Scuola Sicilia chiede al presidente Crocetta di agire subito”. “La Sicilia - conclude Messina- ha potestà esclusiva nel campo
dell’istruzione, potrebbe rivoltare le scuole e il destino dei ragazzi, ma
quello a cui assistiamo è lo sfacelo.Abbiamo le condizioni scolastiche peggiori
d’Italia, se non d’Europa.Siamo costretti noi siciliani a
vergognarci di fronte ai ragazzi per le condizioni in cui versa la scuola
siciliana.Un’istruzione di qualità è il mezzo più
efficace per contrastare la crisi ma, soprattutto, la criminalità. Padre Puglisi è morto perché voleva
togliere i ragazzi dalla strada per portarli a scuola, la politica siciliana ne
sta favorendo il ritorno per strada”.
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