Francesco Messina |
Nei
giorni scorsi, a seguito delle lamentele pervenute tramite il Vice Segretario
regionale dell’UGL Scuola Sicilia, Francesco Messina, da parte di un gruppo di
docenti appartenenti a classi di concorso ad esaurimento che tutti gli anni si
trovano a dover fronteggiare il rischio di diventare D.O.P., ovvero di essere
in servizio ma privi di cattedra e quindi utilizzati nelle sostituzioni dei
colleghi assenti, la Segreteria Nazionale di via Farini a Roma ha inviato una
lettere al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca. «I docenti - recita la missiva - si sono scontrati con una triste realtà,
quella di non potere effettuare il passaggio di cattedra perché sprovvisti
dell’abilitazione. Oramai è a tutti ben noto che i docenti appartenenti a
classi di concorso in esubero, vengono utilizzati in altri compiti (addetti
alla biblioteca, negli uffici tecnici, in sostituzioni di colleghi assenti,
ecc.), in poche parole si ritrovano a fare i tappabuchi. Inoltre, in
ottemperanza a quanto previsto dalla legge di stabilità 2012 orientata ad una
razionalizzazione di spesa, sono stati utilizzati per le nuove classi di
concorso pur non essendo in possesso di specifica abilitazione. Forse sarebbe
auspicabile il passaggio di detti docenti su cattedre vacanti, riconoscendo,
agli stessi e a chi possiede almeno un anno di servizio in quella classe di
concorso, lo stesso valore di un titolo abilitante, anche in considerazione del
fatto che tutti gli anni vengono conferiti
incarichi (di durata annuale) a docenti con il titolo, ma senza abilitazione.
Voi stessi avete dato l’opportunità a questi docenti di frequentare corsi per
il miglioramento e/o acquisizione di ulteriori titoli mediante l’attribuzione
di permessi retribuiti per motivi di studio, investendo, tra l’altro, anche
notevoli risorse economiche. Sono state istituite le Siss, poi i Tfa, adesso i
Pass, escludendo sempre i docenti di ruolo e non dando mai loro la possibilità
di una proficua crescita professionale. Potremmo continuare all’infinito ad
elencare le motivazioni di una scelta che oltre a portare all’Amministrazione
un risparmio economico, restituirebbe grande dignità a quei docenti che, a
seguito di una contrazione di cattedre, oggi non vengono valorizzati nel giusto
modo. Non vi è dubbio che le loro richieste contengano elementi soggettivi ed
emotivi, insieme a quelli etici e deontologici, poiché la storia di questi
lavoratori si protrae nel tempo, ma, ciò nonostante, non riusciamo a capire
perché non vengono ancora istituiti i corsi di abilitazione destinati ai
supplenti inseriti nelle classi di concorso a tutt’oggi escluse. Alla luce di
quanto sopra esposto, ci chiediamo come sia possibile continuare a non
apportare delle reali variazioni (e non provvedimenti tampone e transitori) al
vigente sistema di reclutamento del personale docente, anche in considerazione
del fatto che quello attuale non ha dato, in particolar modo da un punto di
vista meritocratico, i così tanti sperati risultati. Sicuramente
sarebbe auspicabile una significativa modifica applicativa che, tra l’altro,
avrebbe delle ricadute più che positive anche sulla spending review. Inoltre,
riteniamo che i contenuti e le relative competenze, siano già state acquisite
con il conseguimento del titolo di studio che, come da sempre sostenuto
dall’Ugl Scuola, dovrebbe essere considerato abilitante, evitando - conclude la lettera - a chi intende inserirsi nel mondo della
scuola ulteriori sacrifici e notevoli esborsi economici.
Commenti