IL PRONTO INTERVENTO DI UNA PATTUGLIA DEL PAGLIARELLI SALVA UN UOMO DA UN GESTO DISPERATO, D’ANTONI (UGL) “UNA LODE AL PERSONALE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA IN SERVIZIO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE PAGLIARELLI DI PALERMO”
Francesco D'antoni |
Una lode
al personale della Polizia penitenziaria in servizio presso la Casa
circondariale "Pagliarelli" di Palermo che oggi, grazie tempestivo
intervento di due agenti, durante un giro di pattuglia, hanno mostrato
prontezza di azione e forte spirito umano.
Durante la consueta ronda, l’automontata -
formata da un autista e da un'unità femminile, ha notato un uomo sul parapetto
del ponte situato all’altezza di via Oreto, in procinto di lanciarsi nel vuoto,
nel disperato tentativo di togliersi la vita.
Con grande
prontezza di riflessi, l’autista ha immediatamente fermato l’autovettura su cui
prestava servizio con la collega, la quale, con grande rapidità e tenacia, ha
bloccato l’uomo, un istante prima del folle gesto suicida.
A proporla
ai vertici dell'Amministrazione è il segretario regionale dell'Ugl Polizia
penitenziaria Francesco D'Antoni, che, in una nota, pone l'accento sulle capacità
d'intervento non comuni.
I due
valorosi agenti sono così riusciti a mettere in salvo il soggetto e hanno
subito avvertito un’ambulanza del 118 per il primo soccorso e i familiari
dell’uomo che, una volta identificato, sono stati rapidamente rintracciati. I
membri della pattuglia, nel pieno rispetto dei propri compiti, inoltre, si sono
poi occupati di regolarizzare il traffico nella zona evitando che l’episodio
procurasse disagi alla circolazione.
Il forte
senso civico - continua D'Antoni - legato al coraggio, alla prontezza di
riflessi e al rispetto della vita umana dimostrato dai due agenti merita una
forte sottolineatura di pregio essendo stati, gli stessi, superiori ai propri
compiti e avendo dimostrato grande capacità di comprensione dello stato di disagio
e forte rispetto della dignità della persona e della vita umana in generale.
“Da tempo
– spiega D’Antoni – l’Ugl denuncia le problematiche condizioni nelle quali
operano gli agenti, sottoposti a stress e tensioni psicologiche continui,
dovuti sia al sovraffollamento dei penitenziari, sia alla carenza di organico:
occorre prendere atto della necessità di attuare, con urgenza, una riforma
complessiva del Corpo, i cui sacrifici e il cui spirito di abnegazione nei
confronti dei cittadini e dello Stato non ricevono le dovute attenzioni e il giusto riconoscimento, a partire da un
trattamento economico penalizzante, che non tiene conto dell’aumento generale
del costo della vita, e che costringe non di rado il personale a indebitarsi”.
“In un momento così
drammatico – conclude il segretario – non ci resta che invitare
l’Amministrazione penitenziaria ad avviare una seria riflessione, cominciando
dalla valutazione in chiave meritocratica dell’operato degli agenti e, quindi,
nel caso segnalato, di riconoscere la tempestività e la sensibilità con le
quali hanno permesso di salvare una vita.
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