Francesco D'Antoni |
È stata avanzata formale richiesta, al
Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria della Regione Sicilia, dott.
Maurizio Veneziano, da parte del Segretario Regionale Polizia penitenziaria
Sicilia, Francesco D’Antoni, affinché le giuste spettanze siano riconosciute a
chi, a cavallo della notte fra l’ultimo sabato e l’ultima domenica di ottobre,
annualmente, estende di un ora il proprio servizio, trovandosi di turno al
cambio delle lancette che riportano l’orologio indietro di un’ora.
“Con il cambio dell’ora solare/legale –
dichiara D’Antoni - in Italia si risparmiano ben 568,2 milioni di kilowatt/ora
che corrispondono a 93,7 milioni di euro, grazie ad un’ora quotidiana di luce
in più. La nostra Nazione, secondo i dati Terna, ha risparmiato molto con l’ora
legale, considerando che, per il cliente finale, 1 kilowattora è venuto a
costare circa 16,49 centesimi di euro. Dal 2004 al 2013, il risparmio è stato
di quasi 6 miliardi e 170 milioni di kilowattora pari a 900 milioni di euro.
Mentre nel 2012 il risparmio è stato di 102 milioni di euro, poiché il costo di
1 kilowattora era di 16,65 centesimi di euro. Ma a questo risparmio non può, e
non deve, corrispondere – continua il Segretario – a un risparmio aggiuntivo
perpetrato a spese del personale”. Un’ora di lavoro non retribuita, quindi, per
gli agenti di servizio presso le Case Circondariali Pagliarelli e Ucciardone di
Palermo, mentre maggior fortuna ha avuto il personale operante a Termini
Imerese dacché il Direttore, in assenza d'indicazioni da parte dell'Ufficio del
Provveditore, ha applicato il criterio del “50% +50%”, vale a dire gli agenti
del turno notturno hanno lavorato 30 (trenta) minuti in più, mentre i loro
sostituti 30 (trenta) in meno.
Non v'è dubbio – conclude D'Antoni – che
occorra disciplinare la questione, in buona sostanza al personale che ha svolto
servizio nel turno di riferimento, vada corrisposto un’ora di lavoro
straordinario notturno, mentre quando tornerà l’ora legale, dovrà essere
corrisposto il pagamento di un’ora in meno. Le esigenze e le attese del
personale, dunque, ci si augura trovino riscontro positivo e concreto nelle
azioni amministrative e dirigenziali, posto che agenti appagati nel proprio
ruolo, anche tramite gratificazioni economiche e personali, sono il primo
elemento di cambio di rotta di un’atmosfera, quella quale delle case
circondariali, spesso densa di malcontenti e situazioni di non semplice
soluzione.
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