L’UGL CHIEDE AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA, ROSARIO CROCETTA, IL RITIRO DELLE NORME SULLA RIORGANIZZAZIONE DEL SETTORE FORESTALE
Antonino Cosentino |
Gli
addetti di questo settore non possono pagare i danni prodotti dalla politica.
l’appello al dialogo del segretario nazionale ugl agricoli e forestali Antonino
Cosentino.
Chiesto al presidente della Regione
siciliana, Rosario Crocetta, il ritiro delle norme sulla riorganizzazione del
settore forestale e avanzata la proposta di aprire un confronto “franco e
aperto” con le rappresentanze dei lavoratori attraverso un tavolo tecnico
permanente di crisi.
Ad
avanzare la proposta da Roma il Sindacato confederale Ugl, fortemente
preoccupato per le norme inserite nel disegno di legge del Governo regionale
che, prevedendo tagli, penalizzerebbero i livelli occupazionali del settore.
Blocco del turn over, riunificazione dei dipartimenti Corpo forestale e Azienda
foreste demaniali, riduzione dell’indennità chilometrica, sono alcune delle
misure contenute in un disegno di legge approvato dalla Giunta regionale.
“Non
possiamo permettere che si penalizzino le professionalità acquisite nel settore
in Sicilia – spiega Antonino Cosentino, segretario nazionale Ugl sindacato
agricoli e forestali, è quanto mai necessaria l’apertura di un tavolo tecnico
di settore”.
È
critico il sindacato di categoria in Sicilia con gli assessori “competenti”
sulla materia, Dario Cartebellotta, assessore alle Risorse agricole e Mariella
Lo Bello, assessore al Territorio e
Ambiente ed ex segretario provinciale della Cgil ad Agrigento.
Improvvisazione, disorganizzazione, mancata programmazione delle risorse, inesistente progettualità nel settore forestale, tagli agli investimenti costituiscono un serio pericolo per la sicurezza del cittadino. Il Governo regionale, con la decisione di disinvestire nel settore mostrerebbe precisi limiti e preoccupante insensibilità a temi delicati come la salvaguardia dell’ambiente e le difesa del suolo e sottosuolo.
Improvvisazione, disorganizzazione, mancata programmazione delle risorse, inesistente progettualità nel settore forestale, tagli agli investimenti costituiscono un serio pericolo per la sicurezza del cittadino. Il Governo regionale, con la decisione di disinvestire nel settore mostrerebbe precisi limiti e preoccupante insensibilità a temi delicati come la salvaguardia dell’ambiente e le difesa del suolo e sottosuolo.
“La Sicilia che affonda e si sgretola ad ogni
passaggio di acquazzoni o temporali, afferma Antonino Mulè, Segretario provinciale Agrigento Federazione Ugl
Agroalimentare Sindacato Agricoli e Forestali, non può permettersi di
disincentivare la politica di intervento nel settore forestale. Serve un tavolo
istituzionale di crisi, ha aggiunto, per tracciare i contenuti di un piano
straordinario di prevenzione di eventuali disastri ambientali dovuti ad
alluvioni o dissesti idrogeologici e di contenimento di possibili incendi nel
periodo estivo che costano, per i danni prodotti, molto più dei tagli previsti
in bilancio per il 2014” .
Per
Ugl la necessità di prevenire dissesti, smottamenti e incendi si lega
perfettamente con la valorizzazione del personale, con l’aggiornamento e la
riqualificazione delle figure operanti nella manutenzione e nell’antincendio.
In un momento di ristrettezze economiche e scarsità di risorse è indifferibile
collaborate tutti insieme per condividere un percorso virtuoso che porti a
debellare la precarietà del lavoro.
Per
la prima volta, negli ultimi dieci anni, è a rischio il futuro della FORESTAZIONE in Sicilia. II Governo
regionale, a parere del sindacato, non può pensare di rastrellare qualche
migliaio di euro per rattoppare la voragine del bilancio regionale, a danno degli
operai della manutenzione e degli addetti all’antincendio, già penalizzati dal
precariato a vita. L’esecutivo CROCETTA ha
disatteso finora gli impegni assunti con i lavoratori, bruciando in un anno
l’apertura di credito da parte dei lavoratori e non sono accettabili i tagli
contenuti nella proposta approvata in giunta di governo.
Gli
assessori Cartabellotta e Lo Bello sono distanti anni luce da una politica di
prevenzione al dissesto idrogeologico e di valorizzazione delle professionalità
presenti sul campo, non cercano il confronto con le rappresentanze sindacali e minano il diritto di ciascun
lavoratore a scegliere il proprio rappresentante sindacale. Anziché
programmare una qualificata progettualità, osano solamente tagliare, mostrando
una preoccupante incapacità di saper guardare avanti, ottusi ed arroganti come sono, convinti che un’alleanza con alcuni può
porli al riparo dalle critiche. Con le forbici in mano è facile governare,
investire efficacemente le risorse pare sia compito arduo per questo Governo.
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