Giovanni Gorgone |
PALERMO - Vertice a Confindustria per la vertenza Almaviva.
Il 24 febbraio l’azienda ha incontrato in via XX settembre
l’assessore regionale alle Attività produttive Linda Vancheri per mettere a
punto una strategia che consenta alla società che ha sedi in varie parti del
mondo di non chiudere definitivamente quella di Palermo che conta 4.500
dipendenti.
Dopo il vertice in Prefettura di due settimane fa, l’azienda ha detto a chiare
lettere che quella della sede non è più il principale dei problemi: scartata
via Ugo La Malfa, Almaviva sta ragionando su tre o quattro alternative per le
quali si dovrà comunque ricorrere a un mutuo, magari agevolato con l’Irfis.
L’amministratore delegato Andrea Antonelli ha comunque concordato con la
Regione l’invio di una missiva al ministero per lo Sviluppo economico, per la
creazione di un tavolo tecnico sulle delocalizzazioni, e il cda si è riunito
per mettere in moto l’iter per approvare lo spostamento della sede legale a
Palermo.
“Verranno pianificati altri incontri tecnici nei prossimi giorni - dice
Antonelli a Livesicilia - per le sedi stiamo valutando varie proposte, mentre
per la sede legale si tratta di tempi tecnici quantificabili in qualche
settimana”.
“Il problema della sede va affrontato a livello locale il prima possibile,
servono certezze - dice Giovanni Gorgone, coordinatore regionale Ugl
Telecomunicazioni - ma allo stesso tempo serve istituire un tavolo nazionale
perché si blocchi il fenomeno della delocalizzazione attivando le leggi vigenti
come l’articolo 24 bis, che prevede che l’utente che chiama un call center
abbia la possibilità di scegliere l’operatore con cui parlare e che l’azienda
che delocalizza lo dica almeno 120 giorni prima. Altrimenti le soluzioni
saranno solo temporanee ma non definitive, dobbiamo far tornare il lavoro sul
territorio”.
Articolo tratto da Livesicilia
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