Francesco Messina |
“Che il mondo della scuola versi in
condizioni miserabili questo lo si sa bene; chi ha un po’ di familiarità con la
scuola pubblica ha assistito, negli ultimi anni, ad una vera e propria
distruzione dell’istruzione di stato; inefficienze di varia natura e
soprattutto tagli su tagli, riduzioni su riduzioni hanno generato una scuola
confusa, invivibile” - dichiara Francesco Messina, Vice Segretario dell’Ugl
Scuola in Sicilia - il quale aggiunge “a farne maggiormente le spese, tanto
per cambiare, è il meridione, in particolare la Sicilia; i tagli al
bilancio dell’istruzione, non hanno affatto risparmiato le regioni
settentrionali ma nel nostro mezzogiorno hanno avuto ripercussioni più forti,
sono stati più incisivi ; le prime vittime sono senza dubbio gli alunni i quali
sono rimasti privi di strutture adeguate, privi di fondi per la didattica e di
tutti quei servizi che dovrebbero garantire loro una adeguata formazione”.
“Vi è però un’altra categoria, - specifica
Messina - quella degli insegnanti, e
insieme a loro del personale ATA, che hanno risentito duramente dei tagli della
scuola. In pochi anni, infatti, decine di migliaia di docenti, molti dei
quali tutt’altro che alle prime armi, sono rimasti disoccupati. Di questi la
stragrande maggioranza è composta da Siciliani.
Si tratta di laureati, specialisti in
svariati settori, professionisti che hanno alle spalle percorsi formativi
lunghi e spesso estremamente qualificanti”.
“Con l’aggiornamento delle graduatorie ad
esaurimento 2014/2017 - afferma il
sindacalista -assisteremo nuovamente, dopo tantissimi anni, ad un fenomeno
antico, fenomeno che speravamo di dimenticare ma che già da anni è
tornato, e colpisce un pò tutte le categorie lavorative: l’emigrazione
verso il nord Italia”.
“Un’eventualità che pensavamo evitata
almeno per chi aveva già un lavoro, per chi insegnasse già da anni a casa
propria e invece tra aprile e maggio con l’aggiornamento delle graduatorie ad
esaurimento 2014/2017 porterà moltissimi insegnanti siciliani di ogni
ordine e grado ad affollare le scuole di tutto il nord Italia, un vero esodo”.
“L’età media dei nuovi emigranti, 35 anni,
- approfondisce il sindacalista - è più alta di quella degli stessi colleghi
che, negli anni addietro, li hanno preceduto . Questi nuovi emigranti
partiranno sperando di ottenere il ruolo cioè di essere assunti dal Ministero
dell’ Istruzione a tempo indeterminato”.
Cambiare aria di per se non è una
tragedia, può essere un’esperienza stimolante, un modo per crescere
professionalmente e umanamente; diventa pesantissimo invece per chi lascia in
Sicilia degli affetti, per chi aveva dei progetti di vita, per chi lascia
mogli e soprattutto figli, a volte anche neonati”.
“ In altre parole -conclude Messina - un disastro che i ministri precedenti,
hanno compiuto senza avere alcuna considerazione per i sacrifici, i
dolori, i traumi che generazioni di docenti e delle loro famiglie vivono e
continueranno a vivere per chissà quanto tempo”.
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