Daniele Ruisi |
E’
quanto ha dichiarato il Segretario
Regionale dell’Ugl Telecomunicazioni, Daniele Ruisi, il quale ha aggiunto “infatti
ormai da anni l'Ugl tutta e non solo il comparto
telecomunicazioni, si è attivata con manifestazioni,
incontri dibattiti e molto altro, affinchè si puntasse l'attenzione sul problema della
delocalizzazione senza regole da parte di molte
aziende, abbiamo sottolineato che a breve sarebbe scoppiato un serio
problema occupazionale, per tutte le
aziende che operano in out sourcing ed oggi cosi è !”
“Oggi
Almaviva Palermo - spiega Ruisi - ha un
seria emergenza lavoro, che spazia da un
problema logistico legato ad una sede operativa ed una riduzione di
commesse; i committenti erogano sempre meno chiamate
verso le aziende italiane, dirottandole
sempre più verso l'estero, terre di conquista, dove il personale costa un quarto, se non meno, tutto in barba
alla legge sulla privacy, che a quanto
pare per gli italiani vale solo in Italia, dove le tasse sono
notevolmente ridotte e sopratutto dove pur di creare lavoro nelle loro nazioni la politica locale spesso fornisce in modo gratuito immobili pronto all'uso delle imprese, qui invece facciamo marcire immobili industriali in balia di nessuno e per accaparrarsi un bene confiscato, si deve attendere un bando al quale partecipare, ma non si capisce bene come. Bene, come può un azienda
italiana competere ?”
notevolmente ridotte e sopratutto dove pur di creare lavoro nelle loro nazioni la politica locale spesso fornisce in modo gratuito immobili pronto all'uso delle imprese, qui invece facciamo marcire immobili industriali in balia di nessuno e per accaparrarsi un bene confiscato, si deve attendere un bando al quale partecipare, ma non si capisce bene come. Bene, come può un azienda
italiana competere ?”
“Come
può un azienda Italiana, riuscire ad andare avanti,
come possono migliaia di lavoratori, sperare nel loro futuro? - si chiede il sindacalista -
come possono migliaia di lavoratori, sperare nel loro futuro? - si chiede il sindacalista -
sopratutto
quando la politica, “fa politica” e non
conclude mai ? “
“Bene
è ora di fermarci a riflettere – afferma
Ruisi .- è ora di comprendere che se un
azienda come Almaviva chiude, lascia senza
stipendio 4500 famiglie circa, tenendo conto, sempre in beffa alle nostre leggi,
essendo Almaviva censita come industria, per anni ha pagato la cassa integrazione obbligata dalla legge, pur senza
usufruirne, ma oggi, andrebbe in deroga
come tante imprese, perchè, vista l'emergenza generale, le casse sono vuote …. ancora una volta, beffati”.
“Ed i sindacati convocati
dall'azienda Almaviva a Roma,
conclude il sindacalista - si sentono dire che: c'è ancora una volta
necessità di aumentare la solidarietà
sociale, che passa al 40%, la solidarietà uno strumento temporaneo che serve a
fronteggiare un emergenza e non è certo uno
strumento risolutivo, ma ormai da anni Almaviva ne fa uso, come se
tirasse avanti giorno dopo giorno,
allungando l'agonia …. il problema sono le commesse all'estero, dobbiamo riportarle in Italia e
le aziende riprenderanno ossigeno utile
a continuare ad esistere. Non siamo tutelati da chi dovrebbe rappresentarci e salvaguardare la nostra
dignità”.
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