“Siamo seriamente preoccupati per l’intera
industria del Trasporto Aereo , proprio per questo motivo vogliamo informare i
lavoratori e tutti i cittadini sul futuro di Airone”.
Lo afferma il Segretario Regionale UGL
Trasporto Aereo, Domenico De Cosimo che
precisa,
“vogliamo intanto fare una precisazione su
quello che riferisce il Presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando.
Airone non chiuderà nessuna sede (Palermo
e Catania) perché in realtà, Airone non ha mai avuto nessuna sede, essendo
sempre stata parte di Alitalia.
I collegamenti tra nord e sud – conclude De
Cosimo - rimarranno quasi invariati,
perché le tratte attualmente assistite da Airone saranno riprotette da
Alitalia.
Per il Rappresentante Sindacale Aziendale Ugl
in Alitalia, Nicolo’ Vescovo, “bisogna sottolineare che i problemi del sud, non sono da attribuire a una compagnia aerea
che purtroppo viene chiusa.
Alitalia garantisce per quest’inverno e
per tutto il futuro prossimo un numero adeguato di aeromobili tale da garantire
i collegamenti con il nord e con il resto del mondo, ma anche di garantire un
numero adeguato di aeromobili in night stop su Palermo e Catania,
mantenendo i livelli occupazionali ai nuclei tecnici di light maintenance
rispettivamente di Catania e di Palermo.
E’ vero - conclude Vescovo - Airone è stata una costola molto importante di
Alitalia e la sua chiusura comporterà dei disagi ma noi come sigla sindacale
fortemente presente sul territorio vigileremo su tutto quello che di strano
possa succedere”.
Per la parte relativa le Gestioni Aeroportuali, prosegue il
Coordinatore dello scalo Palermitano Marcello Carlisi, “come
sottolinea il collega Alitalia, i disagi dei cittadini e del turismo
Regionale non sono da attribuirsi semplicemente alla chiusura di Airone di
Catania e Palermo, ma sono frutto di problematiche ben più gravi".
Non c’è dubbio - spiega Carlisi - che l’intera
Industria del Trasporto Aereo in Italia continua, sulla stessa linea d’onda
dell’ economia italiana, una fase tristemente stagnante, almeno per alcune aree
geografiche come quella dello scalo Palermitano.
Ma questa fase critica del nostro non deve essere considerata la causa di
tutti i mali”.
“Credo - conclude Carlisi - che
i fattori principali su cui intervenire vertano essenzialmente su tre fronti,
il primo una forte sensibilizzazione rivolta alle Istituzioni preposte al fine
di istituire un insieme di regole per il settore del trasporto aereo chiare e
strutturate in modo che non accadano fenomeni di concorrenza sleale.
Mi riferisco ad esempio alle compagnie low-cost, attirate
attraverso contratti di co-marketing i cui costi vanno a ricadere sull’intera
collettività, il secondo una ottimizzazione delle risorse finanziarie e umane,
il terzo ed ultimo, promozione turistica del territorio.”
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