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SANITÀ CATANIA. CAOS ESENZIONE: MUSUMECI (UGL) “RESTITUZIONE TICKET ASP DI CATANIA RISCHIA DI PENALIZZARE 100 MILA UTENTI”

"La vicenda della restituzione del ticket all'ASP di Catania per dichiarazioni mendaci, così come gestita, sta colpendo la fascia più debole della società penalizzando le persone più fragili a partire dai malati cronici”. È il commento di Giovanni Musumeci dell’Unione territoriale del Lavoro – UGL di Catania sul caos provocato dalla decisione dell’Asp di Catania di sospendere l’esenzione ticket relativi agli anni 2012 e 2013.
“Contestiamo – aggiunge in sindacalista - il metodo autoreferenziale dell'Amministrazione Pubblica e il mancato coinvolgimento delle parti sociali vista la grandezza del problema che rischia di investire oltre centomila utenti”.
“Quello che è certo – conclude Musumeci - è che oggi stanno rinunciando a curarsi, pur avendone bisogno, i cittadini che non possono permettersi il costo delle prestazioni sanitarie, con evidenti ulteriori aggravi di spesa per il servizio sanitario nazionale". 
Sulla vicenda le sigle sindacali confederali del territorio, Ugl, Cgil, Cisl e Uil, contestano nel merito e nel metodo, in un comunicato stampa congiunto, i controlli effettuati su chi ha richiesto l’esenzione nel 2012 e nel 2013 in quanto li ritengono illegittimi. Si tratta, infatti, di controlli, molto spesso imprecisi che hanno gettato gli utenti nel caos.
La sospensione del ticket a chi viene considerato non avente diritto è assolutamente arbitraria e fuori legge. Infatti, la norma all’articolo 1, comma 11 e 12 prevede un minimo di tempo (dai trenta ai centoventi giorni) dalla notifica perché l’utente possa verificare se è tenuto al pagamento oppure, se è nel diritto, presentare la documentazione a riprova di esso. In questo lasso di tempo nessuna sospensione del servizio o dell’esenzione è prevista.
La responsabilità di eventuali problemi di salute agli utenti, causati dall’impossibilità economica di eseguire i controlli sanitari o quelli di procurarsi i farmaci, ricade interamente su chi ha deciso fuori norma di sospendere l’esenzione ante o contemporaneamente alla notifica. Così come ricade sull’Asp l’obbligo di rimborsare chi adesso paga il ticket sulle medicine avendo avuto sospeso il diritto all’esenzione.
L’inefficacia delle verifiche nel discernere all’interno del nucleo fiscale controllato è il problema maggiore nel pessimo risultato ottenuto. L’incapacità di separare la prestazione con diritto all’esenzione durante i periodi di disoccupazione da quelle non dovute durante i periodi di occupazione è l’altro grosso problema.
Ambedue questi casi sono preponderanti e la documentazione esibita dagli utenti non serve a risolvere il problema perché l’ASP a tutti i livelli si dichiara non competente a decidere.
Ma chi deve dunque decidere? L’assurda norma prevede il pagamento del ticket da parte dei pensionati non al Trattamento minimo, e tuttavia con reddito sotto soglia. Le eventuali prestazioni ottenute pensando che bastasse non superare il limite di reddito costringe il pensionato ad un rimborso che non potrà essere affrontato economicamente  in un’unica soluzione.
Chi deve decidere sull’eventuale richiesta di rateizzazione che il pensionato presenta? Da chi deve essere esaminata? Chi stabilisce l’importo e tenendo conto di quali criteri?
La richiesta d’incontro chiesta all’Asp provinciale dal sindacato confederale catanese è stata rifiutata perché fino ad oggi questo Ente ha dichiarato la propria incompetenza.
Tenuto conto di quanto detto da Ugl, Cgil, Cisl e Uil chiedono:
Che sia data la proroga dell’esenzione per almeno 120 giorni a tutti quelli che ne faranno domanda
che siano notificati a tutti i  cittadini i risultati degli accertamenti in modo che entro i 120 giorni ciascuno possa decidere con cognizione di causa se pagare, chiedere la rateizzazione o presentare l’opportuna documentazione
che venga rilasciata per l’anno in corso l’esenzione del ticket per i cittadini che, a prescindere dalle posizioni riferite agli anni precedenti, per l’anno in corso abbiano i requisiti per il diritto.


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