“L’Esa vive ormai da anni in una condizione allarmante, in
attesa di una riforma da tempo annunciata e mai attuata nonostante
l’ultima finanziaria del 2015 abbia delegato l’assessore alle risorse agricole
a provvedere entro 90 giorni, ma sino adesso nulla”.
E’ quanto affermano Gaetano Cassibba, coordinatore
regionale Enti vigilati dell’assessorato regionale agricoltura e Lillo
Macaluso, coordinatore provinciale degli operai meccanizzazione agricola
dell’Esa di Palermo a margine della fiaccolata alla presenza di centinaia di
precari, promossa dal vice capogruppo all’Ars di Forza Italia, Vincenzo
Figuccia.
“Dal 2013, da quando è in carica il presidente della
Regione siciliana, Rosario Crocetta, al governo si sono succeduti oltre 30 assessori – commentano i due sindacalisti dell’Ugl - e all’assessorato alle
risorse agricole si sono alternati quattro tecnici senza mai potere affrontare
e pianificare alcune questioni importanti e non più rinviabili, chiusura del
CCNL 2006/09, l’applicazione del CCRL ai dipendenti, dare certezze al
lavoratore per la liquidità necessaria per garantire gli stipendi”.
“Mentre migliaia di lavoratori convivono con un sistema non
più condivisibile e che li condanna a vita ad una precarietà non più
tollerabile - sostengono Cassibba e Macaluso - ci
troviamo di fronte ad un governo sordo, a un muro che soffoca ogni speranza”.
“Per non parlare dei lavoratori stagionali -
puntualizzano i due dirigenti sindacali dell’Ugl - che
prestano la loro attività da anni e che oggi vedono il loro posto di lavoro
ridimensionato, sottostimato nonostante la loro presenza nel territorio ha dato
segnali importanti e determinanti soprattutto nel periodi di eventi disastrosi
come le alluvioni”.
“La presenza di Ugl alla fiaccolata, insieme al mondo del
precariato - chiariscono Cassibba e Macaluso - è la testimonianza di una
difficoltà notoria e la coscienza di come la politica governativa è priva di
contenuti seri che possano garantire i lavoratori”.
“I problemi vanno affrontati e risolti - concludono - per
garantire continuità lavorativa e stabilità con un nuovo approccio produttivo e
senza sprechi”.
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